Randazzo, l’intervista al candidato sindaco Francesco Sgroi -
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Randazzo, l’intervista al candidato sindaco Francesco Sgroi

Randazzo, l’intervista al candidato sindaco Francesco Sgroi

Con l’intervista a Francesco Sgroi, si conclude il ciclo di presentazione dei candidati a sindaco per le elezioni amministrative che si terranno il prossimo 10 giugno e che hanno accettato il nostro invito a rispondere alle nostre domande.

Francesco Sgroi, 47 anni, sposato con La Piana Concettina e padre di due figli, Danilo e Manuela. Ha frequentato l’Istituto Tecnico commerciale “Enrico Medi” di Randazzo dove si è diplomato Ragioniere e perito commerciale. Imprenditore nel settore agricolo è impegnato, altresì, in attività sindacale e di consulenza di politiche di sviluppo rurale e, in particolare, di interventi a sostegno dell’ingresso nel settore di giovani imprenditori. Politico per passione, ha ricoperto la carica di consigliere comunale svolgendo anche il ruolo di presidente del consiglio dal 2003 al 2008. Già candidato a sindaco alle scorse elezioni, allorquando si classificò secondo, nella prossima tornata elettorale si ripropone con una lista civica eterogenea che include diverse sensibilità politiche.

– Qual è la storia del candidato sindaco Francesco Sgroi?

Sin da ragazzo ho sempre avuto la passione per la politica. Ho svolto il ruolo di consigliere comunale ininterrottamente dal 1998 al 2013. Sono stato eletto, per la prima volta, nel 1998. Alle successive elezioni amministrative, nel 2003, sono stato rieletto consigliere e ho ricoperto la carica di presidente del consiglio comunale, per cinque anni. Nel 2008 la mia candidatura ha avuto notevoli consensi, risultando il primo eletto in assoluto per numero di preferenze. Pertanto, ho ricoperto il ruolo di consigliere anziano, attribuito per legge al primo degli eletti. Nel 2013, sostenuto da una coalizione civica, mi sono proposto come candidato a sindaco. Ottenendo il 24% dei voti mi sono classificato secondo. Questa è, in breve, la mia storia politica.

– Com’è nata la sua candidatura?

La mia candidatura nasce all’interno di una vasta e compatta coalizione che si prefigge l’obiettivo di governare la città per ricondurla in un alveo di normalità, di ordine e di serenità, al fine di creare anche le condizioni per una crescita economica, sociale e culturale.

– Qual è lo schieramento politico in cui si colloca?

L’area di riferimento politico cui mi ispiro è il centro destra, ma la coalizione che mi sostiene è prettamente civica e include diverse sensibilità che spaziano lungo tutto l’arco dello schieramento politico.

– Quale sarà lo slogan della sua campagna elettorale?

Ritengo difficile sintetizzare in uno slogan tutte le nostre idee, i propositi e le potenzialità che concreteremo nel governo della città. Credo, comunque, che l’espressione: “La tua scelta per Randazzo” e “Fai rivivere la speranza” possano adattarsi alla nostra esperienza per questa campagna elettorale.

– Qual è il problema più pesante che affligge Randazzo?

Elencare o scegliere un unico problema, che si ritenga più “pesante” degli altri, significherebbe mettere in atto una sorta di semplificazione delle complesse questioni che attanagliano la città: cosa alla quale non sono avvezzo. Credo, tuttavia, che bisogna trovare, assolutamente, il modo giusto per avviare un processo di crescita utile soprattutto ai giovani. Ecco perché lo slogan: “Fai rivivere la speranza”.

– Come giudica l’amministrazione uscente?

Nel peggiore dei modi possibili. Sono stati cinque anni inutili e dannosi per la nostra comunità, sia sotto il profilo amministrativo, sia dal punto di vista sociale e culturale. Una chiara dimostrazione di incapacità e inefficienza da parte di coloro che si erano accreditati all’elettorato come i “salvatori della patria” e che alla fine hanno dimostrato di essere meno che nulla. Incapaci persino di gestire l’ordinario. Amministrazione e relativa maggioranza saranno ricordati negli annali della politica randazzese per aver fatto precipitare l’ente in una condizione di precarietà e di emergenza perenne che, fra l’altro, ha causato l’applicazione della misura estrema dello scioglimento del consiglio comunale.

– Perché si candida?

Mi candido per le ragioni che ho illustrato sopra e perché la passione civile che sento dentro mi impone di fare qualcosa di importante per il mio paese. Proverò, e sono sicuro di riuscirci, a risolvere tutte le problematiche che la dissennata politica della sconquassata maggioranza uscente ci ha lasciato: dalla spazzatura giacente per le strade, all’assenza di decoro urbano della città, dal cattivo funzionamento dell’approvvigionamento e distribuzione dell’acqua, alla mancanza di occasioni di lavoro per i giovani, dal pessimo funzionamento della macchina amministrativa, alla mancata stabilizzazione dei precari, dalla mancata approvazione del Piano Regolatore Generale, alla regolare approvazione degli strumenti finanziari e via dicendo.

– Il suo programma elettorale è in fase di stesura. Che ruolo avranno i cittadini alla sua elaborazione e in che modo gli interessati potranno partecipare?

L’insieme dei cittadini, ovvero la “società civile” avrà un ruolo sostanziale. Il nostro programma non sarà una pagina di letteratura infarcita da una miriade di questioni, generalmente irrisolvibili, o un’elencazione di buoni propositi irrealizzabili. Quindi, non un “libro dei sogni”, ma uno strumento snello che indichi le cose fattibili e i modi per realizzarle. Sarà un patto di impegni con gli elettori. Ciò costituirà la piattaforma su cui si fonderà l’azione politico-amministrativa dei prossimi cinque anni. In altri termini proporremo agli elettori soluzioni che diverranno, senz’altro, fatti concreti una volta che sarò eletto sindaco con il consenso dei cittadini.

Chiunque volesse partecipare e contribuire al risveglio dal torpore in cui la città è caduta, può proporre le proprie idee che saranno discusse e inserite nel programma. Può farlo raggiungendoci personalmente nella sede del comitato elettorale di piazza Roma, tramite Facebook, o mediante e-mail: francescosgroirandazzo@gmail.com. Vi aspettiamo!

Gaetano Scarpignato

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