Giarre, scenario dissesto. Si profila sfiducia al sindaco. In azione i professionisti del Golpe -
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Giarre, scenario dissesto. Si profila sfiducia al sindaco. In azione i professionisti del Golpe

Giarre, scenario dissesto. Si profila sfiducia al sindaco. In azione i professionisti del Golpe

Adesso la tentazione c’è ed è forte. Mandare a casa il sindaco con una sonora sfiducia. Il motivo è più che giustificato: il default del Comune. Il verdetto delle Sezioni Riunite della Corte dei conti di Roma conferma un quadro impietoso già tratteggiato dai magistrati contabili delle Sicilia e a questo punto il terremoto politico è inevitabile con conseguenze destinate a mutare il quadro. Ma andiamo con ordine.

Il vice sindaco e assessore al Bilancio Salvo Vitale, potrebbe a breve rassegnare le dimissioni, mentre in Consiglio sarebbe inevitabile l’implosione. Anche tra i fedelissimi di D’Anna. Il malcontento è troppo forte e, al tempo stesso, travolgente.

L’ex fedelissima Sara Giuffrida non nasconde la propria delusione – in realtà non l’ha mai nascosta – ma adesso dopo il verdetto di ieri la delusione è cocente, insopportabile. Tutti, insomma, sono pronti a gettare la spugna. E c’è pure chi, in questa fase è già super impegnato a rimescolare le carte.

L’ex assessore Piero Mangano ha gia lanciato l’Opa elettorale e si dice pronto ad avere un ruolo decisivo nella preparazione del golpe. L’ex presidente del Consiglio Raffaele Musumeci già da tempo ha pronto il documento della sfiducia. Mancano solo le firme che, a questo punto, vanno ricercate in tempi rapidi, prima che, paradossalmente, possa rimanere in carica solo l’amministrazione. Nessuno è disposto a subire un eventuale scioglimento. Se ci sarà la liquefazione essa non potrà risparmiare l’esecutivo. Sembra essere questo l’imperativo dell’opposizione.

Tuttavia in questa fase convulsa occorre la massima concentrazione. Come sempre del resto. La prova della sfiducia e l’apposizione delle firme sono un passaggio molto delicato. E in molti temono che possa ripetersi ciò che è accaduto durante l’ultima fase della sindacatura Bonaccorsi, quando è mancata una sola firma che ha fatto la differenza. E a proposito di Bonaccorsi, in molti attendono le motivazioni del mancato accoglimento del ricorso per comprendere se l’ex sindaco ha avuto una responsabilità indiretta nel default. Se il suo piano di riequilibrio, insomma, è stato fatale. Giannunzio Musumeci, ora alla guida della Commissione Finanze, si sfrega le mani e con buona pace di Francesco Longo e Francesco Cardillo – si prepara alla vendetta.

Musumeci, commentando il verdetto di ieri è un fiume in piena. “Non solo la Corte dei Conti di Palermo, ma anche le Sezioni Riunite di Roma hanno ritenuto da un lato che il Comune non è in condizione di assolvere ai propri debiti , dall’altro che si è tentato in maniera maldestra di nascondere tutto quanto. Almeno gli ultimi spiccioli – rivela Giannunzio Musumeci – potevano essere risparmiati invece di spenderli con manovre ed incarichi inutili. Mi auguro che alla luce di quanto rilevato da ben due magistrature contabili si faccia chiarezza ed emerga la verità sui motivi e sulle condotte che oggi hanno portato l’ente al dissesto dopo cinque anni dal l’avvio della procedura di riequilibrio”.

La consigliera Giusi Savoca, non nasconde la propria profonda delusione: “Mi auguro che si possa dire basta definitivamente a questa lenta agonia tra dissesto si dissesto no e che Giarre possa veramente rinascere una volta per tutte”.

Già la rinascita. Di uno Zombie. Forse.

Mario Previtera

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