Riposto: scoppia la polemica in merito alla riduzione dei punti di cottura per la refezione scolastica nel circolo “Verga”
Una volta era il fiore all’occhiello dell’offerta scolastica di Riposto. Adesso, almeno in questo ultimo periodo, sembra essere diventata “patata bollente” (per rimanere in tema…). Oggetto del contendere è la questione della refezione scolastica che ha scatenato polemiche a non finire e, soprattutto, una dura presa di posizione delle mamme del plesso scolastico Marano”, che si sono costituite in Comitato cittadino.
«Abbiamo dato vita al Comitato cittadino contro le modifica della refezione scolastica – spiega Graziella Bifera, rappresentante del Comitato stesso – perché vogliamo che arrivino risposte chiare da parte dell’Amministrazione comunale e da parte della dirigente dott.ssa Cinthia D’Anna sulla situazione che si è creata in merito alla refezione scolastica. All’inizio di settembre, come accaduto anche lo scorso anno, ai nostri bambini, prima dell’inizio della refezione scolastica è stato chiesto di portare un panino da casa. Dopo una settimana, contrariamente a quello che accadeva negli anni passati, ci è stato fatto capire che sarebbe stata attuata una sperimentazione ma che sarebbe stato opportuno continuare a far portare ai bambini il panino da casa. Il 14 settembre sarebbe dovuta partire la refezione scolastica invece…».
Le mamme non riescono a capacitarsi di cosa stia succedendo e chiedono, il 17 settembre, protocollando un documento con le firme delle madri delle 5 classi più la materna del plesso “Marano”, al Sindaco dott. Enzo Caragliano ed all’assessore alla Pubblica istruzione, Gianfranco Pappalardo Fiumara, spiegazioni in merito.
«Cercavamo risposte concrete ed invece – sottolinea Graziella Bifera – non abbiamo trovato alcuna collaborazione. Dei quattro punti cottura previsti rimane in funzione solo quello del plesso Quasimodo, mentre un furgoncino provvede al trasporto dei pasti alla Marano. Con conseguenze facilmente intuibili: ritardi sull’orario in cui è previsto l’inizio della refezione scolastica, difficoltà legate alla eventualità che qualcuno del personale non sia in servizio, dubbi sul corretto svolgimento del servizio di trasporto dei cibi. Addirittura, ci è stato detto che la decisione di modificare lo svolgimento del servizio di refezione scolastica era stata presa il 12 luglio. Ma nessuno ha pensato di informare i genitori di questo cambiamento! Nessuno!».
Alla rabbia per questa mancata comunicazione si aggiunge quella delle mancate risposte in merito ai dubbi, legittimi, sullo svolgimento del servizio di trasporto dei cibi. Infatti, come la stessa Bifera ha avuto modo di sottolineare, «abbiamo chiesto i certificati di idoneità del furgoncino utilizzato per il trasporto dei pasti. Li stiamo ancora aspettando! Abbiamo chiesto di conoscere se lo stesso furgoncino è idoneo al contemporaneo trasporto di cibi caldi e freddi. Nessuna risposta! Abbiamo chiesto alla dott.ssa D’Anna se lei è in possesso dei certificati che attestino l’idoneità del furgoncino per il trasporto degli alimenti. Ancora aspettiamo una risposta!».
Davanti alle proteste ed alle sollecitazioni delle madri, il sindaco Caragliano dichiara che “in riferimento alle scelte attuate dall’Amministrazione sulla Refezione scolastica mi preme sottolineare che, nel caso in cui dovesse essere riscontrato, nell’arco temporale di 3 mesi, una tangibile contrazione delle spese, soprattutto in termini di consumi e risorse umane, continueremo sulla strada appena avviata, salvaguardando, in primis, la qualità del servizio e l’igiene. Nel caso, in cui, invece, non dovesse emergere alcun tipo di risparmio, allora siamo disponibili all’attivazione di un secondo punto cottura. Quanto all’iniziativa assunta dall’opposizione consiliare nell’esprimere il mio plauso, trattandosi di una azione costruttiva di vigilanza, nell’esclusivo interesse dei fruitori del servizio, corre, però, sottolineare che il Comune di Riposto opera in un regime deficitario. La refezione scolastica – sottolinea il sindaco Caragliano – rientra nella fattispecie di servizio pubblico a domanda individuale, ai sensi del DM 31-12-1983 nel testo vigente. L’art.243 comma 2 del DL n.267/2000, dispone che gli enti strutturalmente deficitari, il Comune di Riposto rientra tra questi da 3 anni, debbono assicurare che il costo complessivo della gestione dei servizi pubblici individuali sia coperto con proventi tariffari e contributi finalizzati, in misura non inferiore al 36%”.
Parole che non riescono a chiarire i dubbi espressi dalle madri. «Finora il tempo è stato bello ma, in caso di pioggia, visto che il furgoncino non può entrare nella scuola, come vengono trasportati i pasti all’interno del refettorio? E se dovesse esserci nuovamente caduta di sabbia vulcanica? Non parliamo di eventi di fantasia ma della realtà concreta. Senza dimenticare che, parlando di costi, il furgoncino utilizzato dal Comune è stato sistemato con una spesa di 3500 euro. Che lavori sono stati fatti? Non lo sappiamo! Se si devono fare economie che le facciano tagliando le manifestazioni, non sui bambini e sui servizi essenziali. Ci sentiamo prese in giro e, soprattutto, denunciamo la mancanza di comunicazione e di informazione con i genitori i quali avevano il diritto di scegliere se lasciare che i propri figli continuassero/cominciassero a frequentare il Circolo didattico “Verga” visto il sostanziale cambiamento». L’impressione che si ricava è che, se la “sperimentazione” (come è stata definita) nella refezione scolastica fosse stata portata a conoscenza dei genitori prima dell’inizio dell’anno scolastico, ci sarebbero state notevoli defezioni nelle iscrizioni al tempo pieno, con un crollo nel numero di bambini al plesso “Marano” e, di conseguenza, con una ulteriore emorragia di iscrizioni verso altri circoli didattici. In tempo di “guerre” per conquistare iscrizioni a scapito dei circoli vicini sarebbe stato un danno notevole che nessuno, tra Dirigenza scolastica ed Amministrazione, avrebbe voluto subire. Impressione sbaglita? Speriamolo…
Le richieste delle madri del Comitato cittadino, nella loro legittimità, vengono espresse anche per mezzo di un manifesto murale e di un gruppo su Facebook, denominato “mmm” (mensa – mamme – marano), con particolare evidenza per quanto riguarda «l’assoluta mancanza di rispetto nei nostri confronti, sia per essere state tenute all’oscuro di questo cambiamento, sia per le mancate risposte in merito alle richieste sulle certificazioni sanitarie per il furgoncino e per il corretto trasporto degli alimenti. Se pensano che ci fermeremo nel difendere i diritti dei nostri bambini si sbagliano di grosso. Faremo una manifestazione e, se non dovessero arrivare risposte, non faremo entrare nessuno a scuola. Poi, si vedrà se non arriveranno le risposte che abbiamo chiesto!».
Adesso, la “patata bollente” passa nuovamente in mano all’Amministrazione comunale che, tra risposte dovute e documenti richiesti, dovrà fare i conti con questa presa di posizione e con le conseguenze che ne potrebbero derivare. Certo, sempre guardando all’arco temporale dei 3 mesi di prova. Mesi che, a quanto pare, si prospettano alquanto… movimentati!
Corrado Petralia