La questione dei liberi consorzi è quella che riguarda Giarre più da vicino. Infatti, è proprio il nostro Comune che, per il numero di abitanti secondo le attuali ipotesi legislative, dovrebbe diventare il Comune capofila del consorzio “Jonia-Taormina-Etna”. Tale consorzio, che dovrebbe inglobare oltre 40 comuni, al momento compresi sia nella Provincia di Catania sia in quella di Messina, come confini avrebbe i Comuni di Riposto, Santa Teresa Riva, Randazzo e Floresta, trovandosi così ad avere due apici marittimi e due montani.
È importante sottolineare come l’associazione “Città Viva” tenga fortemente alla formazione di questo consorzio ed a fare di Giarre il principale punto di riferimento. Si tratterebbe, certo, di una grande responsabilità per il nostro Comune, ma anche un’occasione da non perdere per rilanciare lo sviluppo economico di un territorio che, negli ultimi anni, purtroppo, ha perso molte delle sue potenzialità e che potrebbe ritrovare nuova linfa grazie a questa nuova articolazione istituzionale.
Scopo dei liberi consorzi dovrebbe essere quello di sottolineare proprio le potenzialità di ogni suo componente: seguendo, infatti, la teoria delle località centrali di Christalleriana memoria, ogni Comune, in base ai servizi da esso erogati, diventerebbe polo specifico di attrazione per i territori limitrofi. Giarre, ad esempio, essendo una città di vocazione commerciale ed artigianale, potrà offrire servizi per lo sviluppo economico-produttivo, ma costituire anche punto di riferimento culturale per la presenza di tutti gli istituti scolastici che condivide con la vicina Riposto, che vanta la presenza di un porto turistico e commerciale destinato a crescere ulteriormente. La Perla dello Jonio, Taormina, dal suo canto, ricoprirebbe il ruolo di polo accentratore di turismo, punto di partenza per i turisti che da lì volessero muoversi a visitare il resto del consorzio con uno sguardo particolare ai Comuni su cui insiste l’Etna, patrimonio dell’umanità.
Il processo di formazione del consorzio non è certo una cosa semplice e veloce, dovrebbe avviarsi nel 2014 e trovare compimento entro la fine del 2015; però c’è da dire che tutti i Comuni interessati, riunendosi in assemblee apposite – l’ultima delle quali indetta il 14 novembre a Taormina – stanno cercando di fare del loro meglio per contribuire come possono, cercando di lavorare sulle perplessità comuni pur di giungere ad un accordo. Non si tratta solo di definire la forma del consorzio, ma anche di verificare a chi spettano le competenze.
Salvo Liotta ha, infatti, spiegato che «i liberi consorzi, oltre alle competenze provinciali ingloberanno quelle dei distretti sanitari, turistici, delle Ato idriche, delle Srr e dei parchi perché gli enti parco saranno sciolti” quindi è da vedere se spetterà davvero a Giarre, come Comune capofila, il controllo amministrativo di tutti gli enti o se, da questo punto di vista, i compiti verranno divisi, per quanto i disegni di legge in discussione all’Ars non si siano espressa a tal proposito».
Il movimento Città Viva mostra quindi, ancora una volta, di lavorare per la città, affiancando, in questo caso, il sindaco Roberto Bonaccorsi nel suo operato poiché la parola d’ordine per arrivare a questa organizzazione è “Insieme”: «Insieme si lavora, insieme ci si confronta, insieme si capisce quali saranno le competenze e insieme si cerca di spingere affinché il consorzio abbia “maggiori poteri”rispetto alla Regione», ha detto Angelo D’Anna, leader di Città Viva, che fortemente vuole Giarre al centro del consorzio, proprio per rilanciarla da ogni punto di vista. «Una centralità – aggiunge D’Anna – che deve tradursi in una leadership riconosciuta e non imposta dall’alto, che deve saper armonizzare le aspettative legittime di tutti i componenti, valorizzando nell’insieme il Consorzio che, per come si delinea, rappresenterà uno dei territori con più alte potenzialità economico-culturali e preminenti attrattive turistiche».
Città Viva sta lavorando attivamente perché ci si incontri e se ne parli il più possibile, in modo da favorire l’accordo fra i Sindaci interessati e mettere al centro di tutto i cittadini che, in questo modo, potranno sentirsi davvero protagonisti del loro territorio.
Olimpia Calì