Gli italiani ritornano a riparare

Gli Italiani comprano sempre meno e riparano sempre più. Una tendenza ormai consolidata che inizia a cambiare anche una fetta di economia e richiedere una nuova generazione di riparatori. Il dato è ormai certo, lo rileva un sondaggio, gli italiani comprano meno, piuttosto riparano, rattoppano, riutilizzano. Due su tre hanno ridotto l’acquisto di vestiario, il 60 per cento hanno fatto ricorso a riparazioni di sartoria nell’ultimo anno e l’87 per cento tende a recuperare un capo danneggiato e usurato. Discorso analogo per gli elettrodomestici: in caso di rottura, solo il 13 per cento dei connazionali ricorre a un nuovo acquisto, la stragrande maggioranza, l’85 per cento, propende per la riparazione affidandosi, nel 43 per cento dei casi, a riparatori professionisti e, nel 42 per cento, al fai da te, magari chiedendo aiuto ad amici e parenti.

La tendenza a riparare è cresciuta esponenzialmente proprio dall’inizio della crisi, raggiungendo dal 2008 un più 48 per cento nell’abbigliamento, più 29 per cento nelle calzature e più 21 per cento negli elettrodomestici. Gli esperti, tuttavia, pur confermando che il motore di questa tendenza è proprio la difficoltà economica delle famiglie, ci intravedono anche inizio di un cambiamento culturale.

Il comparto, invece, dove l’acquisto resiste ad ogni sensibilità ambientale e vento di crisi è quello dell’elettronica di consumo. Tra computer e telefonini la riparazione è ancora una cenerentola, un po’ perché mettere le mani su un telefonino sembra roba da cervelloni, un po’ perché è difficile resistere alle sirene del marketing ed ai veloci sviluppi del settore. Un cambiamento che i pessimisti vedono come un ritorno al passato e gli ottimisti come un ritorno al futuro, come possibilità, insomma, di ricominciare, partendo proprio dalla crisi.

Gaetano Bonaventura