Il sindaco Enzo Caragliano afferma che l’approvazione del piano di riequilibrio è necessaria per rilanciare il Comune di Riposto. Il dissesto sarebbe solo un’onta per la comunità ripostese
Già nelle conclusioni della relazione di inizio mandato il sindaco di Riposto, Enzo Caragliano, nel novembre scorso, ravvisava la necessità di modificare il Piano di riequilibrio pluriennale in corso d’istruttoria, alla luce dei nuovi debiti fuori bilancio emersi e deliberati, derivanti dalle precedenti amministrazioni, nonché ulteriori passività potenziali connessi ad alcuni contenziosi in itinere. Allo stato, l’importo complessivo accertato, che si aggiunge alla già corposa somma del piano di riequilibrio originario, è pari ad 1.900.000 euro.
“Tale debito pregresso e creato dalle precedenti amministrazioni – afferma il sindaco Caragliano – è riferito ai rapporti con l’Ato e la Regione per 1.300.000 mila euro circa, di cui 800 mila euro non coperti in Bilancio e ciò appare di una gravità inaudita. Quindi, significa che si è ottenuta l’anticipazione della Regione sia direttamente, attraverso un passaggio di fondi presso il Comune (3.500.000), sia indirettamente, mediante un pagamento della Regione all’Ato (2.251.084,26), senza l’adeguata copertura finanziaria. La restante somma di circa 500 mila euro è invece dovuta ad una transazione in corso con la società Aimeri che coinvolge i Comuni dell’Ato”.
Secondo il sindaco Caragliano, l’aspetto più pesante di questi debiti è rappresentato dal fatto che occorre deliberare, a prescindere dalle altre voci contemplate nel Piano di riequilibrio, un apposito piano di rientro anche con la Regione. Sulla scorta delle certificazioni rilasciate dal Comune e riscontrate dalla Ragioneria, si dovranno, infatti, restituire in 10 anni 5 milioni 211.368,96 euro.
“Occorre, pertanto, prendere coscienza – rimarca il sindaco Caragliano – che, oltre a pagare i debiti fuori bilancio nel Piano di riequilibrio, si dovranno rimborsare annualmente 520 mila euro alla Regione. È giusto che i cittadini si rendano conto della situazione finanziaria ereditata da questa Amministrazione. Tuttavia, alla luce di questi numeri cosi importanti, il dissesto, che potrebbe cancellare il debito, alleggerendo la posizione dell’Amministrazione, in realtà sarebbe solo una gravissima un’onta per l’intera comunità ripostese; reputo, invece necessario, responsabilmente, procedere con l’approvazione di un Piano di riequilibrio, consapevole che, nella malaugurata ipotesi di un dissesto, si metterebbe in serio dubbio la possibilità di stabilizzare il personale precario in forza al Comune costituito da ben 73 unità lavorative”.
C.S.