Giardini Naxos: Nello, se non ora, quando? -
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Giardini Naxos: Nello, se non ora, quando?

Giardini Naxos: Nello, se non ora, quando?

Un anno fa le speranze di una maggioranza del popolo italiano di sinistra si basavano sulla elezione di Matteo Renzi, il rottamatore. Le attese furono vane e la vittoria dello schieramento Bersani prima e del Centro-Sinistra dopo, si dimostrarono non sufficienti per un radicale cambiamento della situazione politica italiana. Passò un anno e il dicembre 2013 incoronò Matteo Renzi, vincitore assoluto nello schieramento del Partito Democratico. Sono passati solamente tre anni dalla riunione della stazione Leopolda dell’ottobre 2010 al voto del 2013 e, in tre anni, sono stati spazzati via Massimo D’Alema, Walter Veltroni, Pier Luigi Bersani e quanto restava della vecchia nomenclatura originata dalla radice del vecchio Partito comunista italiano. Ora il sindaco di Firenze si gioca tutto. L’aria di rinnovamento che si respira dopo il trionfo del giovane rottamatore, pervade tutto lo stivale e le speranze di cambiamento crescono.

Giardini Naxos: anche le speranze di un migliore domani sono tante nella Patria di Tisandros. Dopo la meravigliosa affermazione di Nello Lo Turco, si sperava che finalmente il paese, dopo anni di torpore e sonnolenza, sarebbe uscito fuori dal tunnel e finalmente si avviasse sulla via di quel traguardo che per anni gli era stato negato. Ma, sono stati tre anni di stallo, di piccoli passi che poco hanno inciso. È ora che Nello Lo Turco, come Matteo Renzi si dia da fare. È arrivato il punto di non ritorno. Deve ricordarsi che è stato eletto come “rinnovatore”.

Tre anni passati dalla sua elezione gli hanno fatto conoscere la reale situazione del paese che è onorato di amministrare. Ne conosce i problemi: problemi grandi e problemi piccoli. Deve ricordarsi che una buona amministrazione si fa riconoscere e dalle grandi opere che programma, ma che, inevitabilmente, vengono realizzate da chi viene dopo, e, da come rende vivibile la vita ai cittadini. Deve darsi da fare affinché le tasse siano ridotte, siano migliorati i servizi ed il lavoro sia giornalmente garantito. Nello Lo Turco ha ancora due anni, e due anni sono tanti e possono far raggiungere importanti e notevoli traguardi.

Sarebbe necessario che il Sindaco di Giardini Naxos sfoltisse la sua giunta, dando nuova linfa a qualche vaso che soffre di anemia. È necessario che, mettendo da parte la proverbiale bonomia e il suo senso di democrazia partecipata, regoli con più energia, magari con più rigore, il Consiglio comunale, affinché smetta di dare dimostrazione di indisciplina e di poco o nulla coesione. Deve, anzi è un suo dovere e obbligo, pretendere che in un Civico consesso, democrazia vuole che gli argomenti vengano discussi e minuziosamente esaminati, ma una volta esaminati il risultato approvato, deve essere da tutti rispettato. Chi non lo rispetta è fuori. Questo è il dogma di ogni democrazia.

La democrazia consiliare è fatta di numeri e il numero è forza; è potenza, è decisione. La disciplina regge, governa e regola le aule consiliari. Quando viene meno l’osservanza delle regole, l’anarchia impera; i consigli diventano una torre di Babele. Questo, Lo Turco deve ricordare ai suoi nove consiglieri: ricordare come sono stati eletti e come devono comportarsi. La collaborazione consiliare porterà al miglioramento dell’atmosfera nel palazzo dei Naxioti e il lavoro degli amministratori sarà più sereno.

Gli anni che restano, anche se pochi, possono consentire di riguadagnare il tempo perduto. Giardini ha bisogno di più lavoro, più controlli, più disponibilità, più vicinanza e meno aggravi fiscali. Tutte cose che Nello Lo Turco ancora può fare. Perché Sindaco, se non ora: quando?

Francesco Bottari

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