Ancora una volta Mascali rischia l’isolamento e le imprese del territorio sono sempre più in sofferenza. Il tessuto produttivo risente dell’attuale congiuntura economica negativa e, certamente, i fondi stanziati per le Zone Franche era una concreta opportunità per le imprese che operano nel mascalese. La riflessione, molto amara nella sua sostanza, è stata proposta dal Movimento civico “La Nostra Mascali”, per bocca del proprio coordinatore, Giovanni Pellizzeri. Quat’ultimo, già nei mesi scorsi, aveva rimarcato con forza la necessità di aderire ai bandi per le Zone Franche, ma , alla luce degli sviluppi dei fatti, cosi non è stato. “Mascali, ha perso un treno fondamentale per incentivare il proprio sviluppo socio economico”, ha commentato Pellizzeri.
Infatti, pochi giorni fa, con decreto direttoriale, è stato adottato il bando per l’attuazione dell’intervento in favore delle micro e piccole imprese localizzate nelle Zone Franche Urbane (ZFU) della Regione Siciliana di cui al Decreto interministeriale del 10 aprile 2013. Sono stati numerosi i Comuni che vi hanno aderito ma, nell’elenco degli stanziamenti, purtroppo, Mascali non figura, a differenza di Giarre, Acicatena, Acireale. Tutti Comuni che fanno parte di quell’area jonica nella quale ricade Mascali, e che beneficeranno dei fondi stanziati: circa 182 milioni di euro; fondi che contemplano la concessione di agevolazioni sotto forma di esenzioni fiscali e contributive in favore di imprese di micro e piccola dimensione.
Il coordinatore del movimento civico La Nostra Mascali, Giovanni Pellizzeri, ritiene strategico e imprescindibile aderire, in futuro, al bando cosi da ottenere l’accesso ai contributi previsti dalla zona franca urbana: “Il vantaggio principale della Zona Franca a Mascali, infatti, comporterà trasformazioni profonde e durature della realtà socio economica mascalese, a cominciare dalle aperture di nuove attività, l’ampliamento dei servizi pubblici, il miglioramento dei mezzi di trasporto e tanto altro. Oggi, il tessuto produttivo di Mascali, con un polo turistico che è stato per lunghi anni il vero fiore all’occhiello nel comprensorio jonico etneo, registra una crisi senza precedenti, a fronte di statistiche certamente non confortanti. Negli ultimi anni, vi è stata una vera e propria moria delle attività commerciali, con quasi 50 attività dismesse tra bar, ristoranti e strutture ricettive. Per questo motivo – conclude Pellizzeri –, il riconoscimento di zone franche nel territorio comunale rappresenta una chiave di volta per rilanciare la piattaforma commerciale della nostra città”.
Mario Di Nuzzo