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Verso la stella della libertà

Verso la stella della libertà

La poesia di Vito Cutuli, oltre gli ostacoli di natura materiale, per conoscere i sentimenti più profondi e vedere la luna più da vicino

Vito Cutuli, giarrese, classe 1964, perito industriale, è un estroverso nella vita come nella passione per la poesia. Fin da ragazzo, dalle elementari, è stato attirato da questa bella e accattivante arte, dai versi dei nostri cantastorie come da quelli dei poeti dell’800 e ‘900 (Quasimodo in particolare) e, dato il suo carattere aperto e schietto fin da quella età, ha sempre cercato di parlare esprimendosi con i suoi versi spontanei, versi pieni di attente riflessioni. E ancora giovane, siamo nel 1988, nella sua Giarre riceve un Attestato Arte e Intelletto rilasciato dal “Centro di Critica letteraria Giuseppe Macherione” per la profondità espressiva di sue ben quattro poesie.

Da sei anni, sul Gazzettino ha un suo spazio, un angolino dal quale, settimanalmente, ci fa partecipi del suo mondo interiore, dei suoi sogni. E il sogno è una realtà innegabile, diciamo pure che appartiene all’esistenza di ogni individuo che, senz’altro, rivela una parte sconosciuta che ognuno di noi porta dentro di sé. Leggendo, a saltare, qualcosa di Carl Gustav Jung, esponente e pilastro della moderna psicologia apprendiamo che il sogno è la piccola porta occulta, che attraversata, ci consente di arrivare alla parte più nascosta e intima dell’anima. Vito Cutuli, infatti, in molte sue liriche (I nostri sogni; Le onde ti spingono verso un sogno, ecc) si libera da vincoli e ogni impedimento di ordine sensibile e materiali e si spinge con naturalezza a farci presente l’amore per la sua Patrizia, la moglie, per Mara (oggi ormai diciottenne) e per Carmen, gli altri due componenti della sua famiglia.

Con te questa notte, /voglio andare a prendere quei segreti…/per poterli nascondere /per sempre nel cuore (da I nostri sogni). I sogni come le fantasie rivelano veramente chi è il sognatore perchè tolgono lo spessore che copre la realtà profonda della psiche! Cutuli c’è lo conferma in un’altra sua lirica, in “Un altro giorno pieno d’amore”! (Questa notte voglio recitarti /nella nostra terrazza, /una mia poesia. /Con noi ci saranno solamente /le stelle e la luna… /sarà bellissimo. /Non ho paura del freddo, /il tuo cuore mi riscalderà. /Aspetteremo l’alba, per poter vivere /un altro giorno pieno d’amore).

Vito Cutuli, da uomo semplice e modesto, ma attento ai problemi della gente che lo circonda, che ama vivere nella sua Macchia di Giarre, ha trovato nella poesia il mezzo più immediato per farci conoscere i sentimenti profondi del suo nobile animo e, al contempo il modo di uscire (sognando) dallo stato limitato dell’essere, per vedere la luna più da vicino, per guardare meglio la stella della libertà.

Camillo De Martino

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