Si è conclusa sabato 25 gennaio l’annuale Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che quest’anno ha avuto come titolo “Cristo non può essere diviso”, tema mutuato dalla prima lettera di San Paolo alla comunità cristiana di Corinto. Il passo della lettera paolina offerto alla meditazione dei cristiani mette a nudo una delle questioni cruciali per il cristianesimo di ogni tempo – da quello antico, passando per quello medievale, per finire ai nostri giorni – cioè la divisione, la discordia e il contrasto nel nome di Cristo. Atteggiamenti paradossali che si contrappongono all’evangelo, ma che tuttavia perdurano insoluti. La riflessione e la preghiera comune di quest’anno, dunque, hanno assunto il significato simbolico di un cristianesimo che avverte il bisogno, imprescindibile, di ecumenismo per ritrovarvi in esso l’essenziale della propria fede, cui unica comune fonte è Cristo.
Alle iniziative, che si sono svolte contemporaneamente in tutto l’emisfero nord, ha partecipato pure la Diocesi di Acireale con un programma, scandito da appuntamenti itineranti, organizzato dall’ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso diretto da Don Santo Leonardi, parroco della chiesa Sacro Cuore in Randazzo.
Le celebrazioni diocesane, tanto spirituali quanto culturali, sono iniziate domenica 19 nella chiesa della “Nunziatella” a Nunziata di Mascali con il rito della divina liturgia di San Giovanni Crisostomo officiato dal reverendo Papa Janni Pecoraro, vicario generale della diocesi cattolica di rito orientale di Piana degli Albanesi. “L’origine del sito della “Nunziatella” appena restaurato – afferma Don Santo Leonardi – rievoca il tempo in cui il nostro territorio fu caratterizzato da una forte presenza bizantina e la chiesa d’oriente e quella d’occidente non conoscevano ancora le attuali divisioni, per cui – conclude il sacerdote – le liturgie di rito orientale si celebravano anche in luoghi come questi”.
Un altro momento arricchente è stato l’incontro a Randazzo con l’Archimandrita ortodosso P. Alessio Mandaniciota, che ha svolto una relazione sul tema “Bisanzio in Sicilia” in un’affollata basilica di S. Maria. Dopo una breve introduzione, curata da Don Santo Leonardi, che ha parlato degli influssi bizantini nel territorio di Randazzo e della valle dell’Alcantara, l’Archimandrita ha discusso di catechetica e di spiritualità intercalando anche argomenti di natura storica e culturale. “L’Oriente è anche Sicilia – ha commentato il relatore – storia e santità rappresentano un patrimonio condiviso dalle chiese d’oriente e d’occidente”.
Giovedì 23, invece, presso la chiesa di S. Paolo in Acireale, si è svolta una veglia di preghiera ecumenica, presieduta da Mons. Raspanti e animata dai giovani della parrocchia Sacro Cuore in Randazzo. All’incontro hanno partecipato pure gli esponenti delle diverse confessioni cristiane presenti in Sicilia: il Pastore della Chiesa luterana di Sicilia Andreas Latz, il Pastore emerito della Chiesa battista Salvatore Rapisarda, il presidente dell’Unione delle Chiese evangeliche battiste Silvestro Consoli e il parroco della comunità rumeno-ortodossa S. Agata martire di Catania P. Mikahil. Durante la preghiera, Mons. Raspanti ha affermato quanto sia essenziale riconoscersi con umiltà figli dell’unico Padre per ricercare in Cristo l’autentico valore condiviso, che trascende le confessioni.
L’ultimo appuntamento dell’itinerario si è svolto nella chiesa parrocchiale di San Nicolò in Randazzo, con la celebrazione della liturgia della Parola presieduta dal reverendo P. Apollinari, parroco della Chiesa ortodossa russa di Catania. Nel suo intervento, il religioso ha evidenziato lo “scandalo” della divisione tra i cristiani definendola “attentato all’amore di Cristo. Dove l’amore è rifiutato – dice il reverendo – nascono divisioni”. Alla liturgia hanno preso parte un centinaio di fedeli tra cui numerosi ortodossi, prevalentemente rumeni, che per motivi di lavoro, ormai da anni, si sono stabiliti a Randazzo e dintorni.
“È chiaro che questa settimana – afferma Don Santo Leonardi – per noi è stata uno stimolo per aderire sempre più al progetto del Padre: l’unità della Chiesa “Ut unum sint”. Ci auguriamo – conclude Don Santo – che questi momenti di preghiera e di incontro vissuti alla luce della Parola di Dio segnino l’inizio, o, se vogliamo, scandiscano il continuo di un cammino di amicizia e di fraternità tra le diverse confessioni cristiane verso l’incontro con il Padre, l’unico che possa realizzare la “perfetta comunione” tra noi e con Lui”.
Gaetano Scarpignato