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Giarre: come si “architetta” la nuova Giunta?

Giarre: come si “architetta” la nuova Giunta?

Anche se ancora, alla luce della recente composizione consiliare, sembrerebbe essere prematuro, in Consiglio Comunale il fermento, se non anche la tensione, aumenta di giorno in giorno. Infatti dalla scomposizione del Gruppo del Pdl, originariamente composto da 6 consiglieri, sono nati 2 gruppi (uno costituito da 2 consiglieri ma anomalo): “Nuovo centro destra” del senatore Pippo Pagano con Antonella Santonoceto, Mario Marano, Angelo Spina e Francesco Longo e “Forza Italia” con Francesco Cardillo ed un “indipendente Pdl”  cioé Orazio Scuderi. Questa ulteriore frammentazione si aggiunge ad un già ben variegato assortimento di gruppi in Consiglio. Infatti ad oggi i consiglieri di maggioranza, che restano 12, sono sparpagliati in 7 gruppi distinti. Ai 2 già citati si aggiungono “Articolo 4″ con Raffaele Musumeci e Carmelo Strazzeri, “Giarre Futura” con Salvo Camarda ed Angelo Turrisi, “Tutti per Giarre” con Giovanni Barbagallo e Vittorio Valenti e RilanGiarre con Vincenzo Mangano. È innegabile che adesso si rivoluzionino anche le dinamiche interne ad una maggioranza che, se fino ad oggi ha cercato di mostrare compattezza, adesso inevitabilmente mostra le prime crepe dovute sopratutto alla voglia di alcuni consiglieri che oggi non si sentono rappresentati in Giunta di soddisfare legittime aspettative di partecipazione a scelte strategiche con, ad esempio, una partecipazione in Giunta o un maggiore peso nei lavori consiliari. Infatti, pur essendo la maggioranza composta da tutti gli uomini della prima ora con il solo innesto di Raffaele Musumeci, cambiando la geografia dei gruppi consiliari mutano i rapporti di forza che si erano acclarati dopo le elezioni ed è inevitabile che questo panorama debba trovare un nuovo equilibrio. E se prima il sindaco Bonaccorsi avrebbe potuto permettersi di temporeggiare oltre, rimanendo sordo alle richieste del gruppo Giarre Futura (col quale pare vi sia un accordo pre elettorale per un assessorato), adesso non può non rimboccarsi le maniche per dipanare questa intricata vicenda che, per quanto agli occhi dei non addetti ai lavori possa apparire irrilevante, oggi è strategica per il prosieguo dell’attività amministrativa. Primo nodo da sciogliere, ed in tempi brevi, sarà la ricomposizione delle commissioni consiliari dove appare ormai certo il cambio in corsa della presidenza della II commissione, assegnata ad inizio legislatura a Patrizia Caltabiano di “Città viva” ed al cui posto siederà certamente un consigliere di maggioranza, così come potrebbero essere a rischio la presidenza della III commissione di Francesco Cardillo e della V di Salvo Camarda. Ma la partita più “calda” si gioca sull’eventuale ricomposizione della Giunta. Ad oggi, politicamente parlando, appare evidente che l’attuale rosa di assessori non rappresenti adeguatamente le forze di maggioranza ed il probabile progetto del sindaco di mantenere questi assessori almeno fino all’estate sembra tramontare inesorabilmente. Attualmente in giunta dovrebbero essere rappresentati il ”Nuovo centro destra” con Giovanni Finocchiaro e Nino Raciti e “RilanGiarre” con Piera Bonaccorsi, mentre sembra non avere nessun consigliere comunale di riferimento il vicesindaco Salvo Patané, anche se gli viene attribuito un buon “legame” con il sottosegretario Giuseppe Castiglione, anch’egli appartenente al “Nuovo centro destra”. Stante questa situazione le posizioni esposte a maggiore rischio di sostituzione sono appunto quelle di Patané e Bonaccorsi così come, a detta di alcuni, risulta ad oggi sovradimensionato nei ruoli il ”Nuovo centro destra” che, oltre ad i due assessori, annovera il presidente del Consiglio ed il presidente della IV commissione consiliare. Scalpitano infatti “Giarre Futura” che rivendica il rispetto di un accordo pre elettorale ed “Articolo 4″ che, da un ruolo da “socio sostenitore”, vorrebbe riconosciuto, invece, uno da protagonista nella gestione amministrativa della città. Ma accontentare queste 2 formazioni potrebbe non bastare al sindaco che, per ottenere una quadratura del cerchio con le forze politiche, potrebbe giocarsi la carta delle nomine del pool di esperti (5 avvocati ed 1 commercialista) per cercare di bilanciare eventuali malcontenti in Consiglio… Certo è che, per la prima volta, il sindaco dovrà applicarsi non poco per dipanare una matassa che rischia di ingessare i lavori consiliari proprio quando, ad esempio, all’ordine del giorno arriva il “famigerato” Regolamento sulle strisce blu…

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