La proposta di deliberazione n° 52 del 23/09/2013 ha determinata l’ammontare della tariffa Tares 2013. Ricordiamo che la Tares è la Tassa sui Rifiuti Ed i Servizi, attraverso la quale l’Ente comunale chiede ai cittadini di contribuire per coprire il costo per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti e per mantenere il decoro nelle strade. La nuova tassa, che ha preso il posto della Tarsu – Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani – prevede, infatti, che il cittadino, oltre a pagare la quota per la copertura dei costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, partecipa, dallo scorso anno, pure alla copertura dei costi per i servizi cosiddetti “indivisibili” (pubblica illuminazione, polizia locale, anagrafe, la manutenzione del verde pubblico e delle strade) di cui 30 centesimi al mq sono riservati allo Stato (introdotta dall’art. 14 comma 13 D.L.201/11).
Il costo sostenuto per la fornitura del servizio nell’anno 2013 è stato di ben 5.670.000,00€ (+17% rispetto al 2012) ed è così composto: costi di spazzamento e lavaggio strade ed aree pubbliche € 589.848,50, costi di raccolta e trasporto Rifiuti Solidi Urbani € 757.547,31; costi di trattamento e smaltimento Rifiuti Solidi Urbani € 988.932,01; altri costi € 505.032,77; costi della Raccolta differenziata € 1.514.762,40; costi del trattamento e riciclo € 60.677.07; personale € 411.907,81; acquisti di beni di consumo € 4.550,00; quote inesigibili € 538.994,18; interessi passivi € 11.341,44; costi d’uso del capitale € 105.754,80; agevolazioni e riduzioni € 100.000,00. Leggendo tali somme e rapportandoli con il servizio ricevuto dalla città, forse è lecito indignarsi un po’?
Sorprendono parecchio gli oltre 589.000 euro per la pulizia ed il lavaggio delle strade, specialmente se consideriamo che sono escluse dal capitolato le aree periferiche della nostra cittadina e che, in alcune strade, sono presenti sporcizia di ogni genere, sterpaglie e cespugli, compresi arbusti che sono diventati alberi sui bordi delle carreggiate. Nel computo sono previsti anche oltre 1.500.000,00 euro per la raccolta differenziata ed oltre 60.000 euro per il riciclo. Chiunque si chiederebbe: “Ma quale raccolta differenziata se, da oltre un anno non si fa, nonostante che qualche responsabile dell’Ato in liquidazione abbia dichiarato diversamente?”. Forse, il dato raggruppa il costo per la raccolta e lo stoccaggio degli ingombranti? Tra l’altro tale servizio, ad un certo punto del 2013, è stato pure sospeso! Forse si riferisce a qualcos’altro e che al cittadino comune sfugge? Fatto sta che nel tentativo di fare chiarezza, analizzando i costi del servizio, vengono fuori altre domande a cui non è semplice sempre avere delle risposte. Per questo motivo torneremo sull’argomento.
Armando Castorina