Stazione ferroviaria di Taormina addio?

La notizia è apparsa sulla pagina Facebook del sindaco di Giardini Naxos pochi giorni fa – “Oggi ad un incontro tra sindaci ed esponenti delle ferrovie, ho appreso una notizia che mi provoca profonda amarezza. Sapevamo già che il nuovo tracciato per il raddoppio del binario, nel tratto che attraversa i nostri luoghi, avrebbe comportato che la nuova stazione di Taormina-Giardini sarebbe stata realizzata in quel di Trappitello, con una fermata intermedia in galleria. Ma sino ad oggi si sapeva che il vecchio tracciato non sarebbe stato dismesso e che ci sarebbe stato un collegamento veloce tra la vecchia stazione e quella nuova. Adesso ho appreso che invece la “nostra ” stazione, quella ripresa in tanti film, un vero gioiellino di architettura, tanto amata dai viaggiatori che si sono trovati a transitarci, verrà demolita nell’ottica di liberare il fronte mare. A fare un ragionamento egoistico, da giardinese, questo magari potrebbe rappresentare un’ancora di salvezza per la nostra città, in quanto potrebbe portare ad utilizzare il tracciato attuale (che sarà dismesso) o come strada alternativa alla strada nazionale, il che potrebbe significare chiudere al traffico la Via Consolare Valeria, oppure mettere in funzione una sorta di metropolitana leggera di superficie per collegare i vari quartieri della città. Ma già andare adesso alla stazione mette addosso una grande malinconia, nel vedere gli uffici chiusi, pochissima gente e ripensare,invece, alla vita e all’umanità varia che c’era precedentemente ma il sapere che fra poco non ci sarà più nulla per fare spazio, magari, a qualche mega struttura turistica o residenziale fa riflettere veramente su come l’uomo è capace di autodistruggersi”.

Da allora il tam-tam sui social network non cessa, sono partite petizioni e lettere al ministro delle infrastrutture ma, effettivamente, la demolizione della stazione ferroviaria di Taormina è possibile?

Abbiamo fatto alcune domande al sindaco Lo Turco per avere delle delucidazioni:

D – Dove si è tenuto l’incontro e  quali sindaci ed esponenti delle ferrovie erano presenti, può indicare i nomi?
R – L’incontro si è tenuto al comune di Sant’Alessio ed erano presenti una quindicina di sindaci.

D – Esiste un progetto esecutivo di quest’opera, oppure è solo un’ipotesi ?

R –  L’argomento all’ordine del giorno era tutt’altro e cioè vedere come poter utilizzare il materiale proveniente dai lavori di scavo delle gallerie che interesserebbero la nostra zona (il che fa comunque supporre che i lavori non siano tanto distanti). Durante il dibattito il sindaco di Scaletta ebbe a chiedere che considerato che il territorio del suo Comune era stato stravolto da un grave fenomeno di dissesto idrogeologico, se il tracciato per il raddoppio del binario ferroviario nel tratto Giampileri-Fiumefreddo fosse rimasto inalterato o se avesse subito delle modifiche. A questa domanda uno dei tre tecnici delle Ferrovie presenti rispose che se ne sarebbe parlato alla fine. Al termine dei lavori, visto che non si era tornati sull’argomento, prima di salutarli chiesi allo stesso ingegnere se la tematica riguardante la mia città fosse rimasta inalterata. La risposta è stata quella che ho riassunto sul mio post.

Dal 2010 si parla di soppressioni delle linee ferroviarie regionali, e il progetto di raddoppio di alcune linee ferroviarie è quasi d’epoca, il primo progetto risale agli anni 60 ed è collegato a quello per l’ampliamento del passante ferroviario di Catania. Il raddoppio del binario della ferrovia costiera jonica tra Messina e Catania e tra Catania e Bicocca, è stato realizzato a tratte distanziato nel tempo e tutt’oggi non si è ancora concluso.

La stazione di Taormina, inaugurata il 12 dicembre 1866, pregevole edificio in stile liberty – ferroviario, immortalata in innumerevoli foto d’epoca, scritti e nel film “Il Padrino”, è stata fino agli anni ’80, punto nevralgico dei flussi turistici, dopo, ha visto una lenta ma progressiva diminuzione dello stesso a causa della duplice motivazione dell’aumento del traffico aereo in arrivo all’Aeroporto di Fontanarossa e della mancata velocizzazione dell’itinerario tirrenico meridionale con i suoi lunghi tempi di collegamento verso il sud e la Sicilia.