Processo nuova Jonia, si è conclusa stamane la prima fase del rito abbreviato con la richieste del Pm Scaminaci nei confronti dei 19 imputati che hanno scelto questo percorso giudiziario più rapido. Pesanti le richieste formulate per gli imputati accusati a vario titolo di associazione mafiosa aggravata dall’uso delle armi e traffico di sostanze stupefacenti, con pene variabili comprese tra gli 8 e i 10 anni di carcere.
Per quanto riguarda, invece, la posizione dell’ex sindaco di Mascali, Filippo Monforte, dell’ex assessore ai lavori pubblici, Rosario Tropea, per il caposervizio Bruno Cardillo e per l’ex assessore all’Ecologia del Comune di Giarre, Piero Mangano, che rispondono dell’accusa di corruzione aggravata in concorso, il Pm Scaminaci ha chiesto una pena di 2 anni e 9 mesi di carcere. L’udienza è stata aggiornata al 26 marzo prossimo per la discussione delle parti civili. Le pene maggiori sono state chieste agli imputati che rispondevano di associazione mafiosa: 10 anni per Carmelo Tancona e 9 anni e 8 mesi ciascuno per Francesco Mangano e Alfio Tancona e 8 anni e 8 mesi per Antonio Grioli.
Il Pm Scaminaci ha chiesto la condanna a 8 anni per Arianna Ingegnere e a 9 anni e 4 mesi di reclusione ciascuno, per traffico di droga, per Nico Mariano Benedetto, Santo Cristaldi, Alessandro Mangano, Mauro Miceli, Salvo Musumeci, e Sebastiano Vitale. Per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti la Procura di Catania ha sollecitato 6 anni ciascuno per Girolamo Zappa e Pietro Pagano, di 41 anni.
Per quanto riguarda, invece, il rito ordinario che vede alla sbarra 18 imputati degli originari 23, ieri, dinanzi alla Terza Sezione Penale del Tribunale di Catania, si è svolta la prima udienza dibattimentale. Subito in apertura è stata riscontrata l’invalidità di due notifiche a carico di altrettanti imputati: contestato il mancato rispetto dei termini processuali a comparire. L’udienza è stata pertanto rinviata al 29 aprile prossimo.