Terremoto giudiziario al Comune di Giarre. Dopo mesi di silenzio esplode l’inchiesta condotta dalla Guardia di finanza di Riposto sui telefonini di servizio dell’Ente comunale. Ancora una volta, dopo le indagini sulla determina 75 bis e sulle delibere taroccate, spuntano adesso tre nuovi avvisi di garanzia per conclusione indagini che stanno raggiungendo in queste ore (la notifica è ancora in corso) il dirigente della IV Area Servizi tecnici del Comune di Giarre, arch. Venerando Russo, l’ex capo di gabinetto del sindaco pro tempore Teresa Sodano, Serena Cantale e un agente di polizia municipale, Giuseppe Trischitta. L’accusa contestata per tutti è di peculato. La vicenda, come detto, è quella relativa all’utilizzo improprio dei telefonini di servizio in dotazione ad alcuni dipendenti e funzionari dell’Ente; l’indagine che risale al marzo del 2013 ha tratto origine dalle pubbliche dichiarazioni rese in aula consiliare nel corso di una seduta, nel febbraio di un anno fa e che hanno fatto scattare, nel bel mezzo della vigilia delle elezioni amministrative, l’indagine della Guardia di finanza di Riposto con l’acquisizione dei tabulati. Un lungo e complesso lavoro quello condotto dalle Fiamme gialle.
Le indagini, preliminarmente, avevano fatto luce su alcune precise fatturazioni sospette, quelle del IV bimestre del 2012, con importi significativi relativi ad utenze telefoniche di servizio in uso al Comune di Giarre. Dalle verifiche incrociate erano emersi consumi consistenti con centinaia di ore di conversazione e con importi apprezzabili. Con la chiusura delle indagini e la notifica degli avvisi di garanzia, a firma del Pm Barbara Tiziana Laudani, si apprende che gli importi originari – emersi nella prima fase dell’attività investigativa – sono scesi di gran lunga in quanto erano stati contabilizzati servizi telefonici non contrattualizzati.
Tuttavia, dai controlli eseguiti, nell’arco temporale compreso tra il 30 aprile 2012 e il 28 febbraio 2013, è emerso che i predetti funzionari comunali e l’agente di polizia municipale, hanno effettuato telefonate (anche in orario notturno) e inviato numerosi sms – non per ragione di servizio e con un presunto danno a carico della pubblica amministrazione – per complessivi 4311 euro. Si tratta di telefonate fatte a familiari, amici, imprese, dirigenti comunali, capi servizio per un numero cospicuo di ore. Si è scoperto, ad esempio, che l’agente Trischitta, usando il cellulare di servizio ha effettuato 2088 chiamate in uscita verso un’utenza telefonica: il suo telefonino privato (?). Altre 126 chiamate (e ben 101 sms) sono state effettuate dall’agente di polizia municipale al padre Salvatore Trischitta, vice Ragioniere generale al Comune di Giarre.
Telefonate quelle dell’agente Trischitta – rimarca la Procura – che non potevano essere considerate per motivi di servizio. Numerose anche le telefonate effettuate dall’arch.Venerando Russo finite sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di finanza: ben 2421 ad una ditta di coltivazione di ortaggi di Niscemi e decine di telefonate ad imprese del comprensorio ionico-etneo. Alto il numero delle telefonate ritenute “non per servizio” effettuate anche dall’ex capo di gabinetto, Cantale, in larga parte verso utenze private: familiari e funzionari del Comune, studi legali.
I tre indagati che, come detto, stanno ricevendo in queste ore l’informazione di garanzia, hanno ora venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti e depositare la documentazione relativa ad investigazioni del difensore.