Passata dall’esaltazione della vittoria elettorale all’attuale incertezza legata a contestazioni in Consiglio comunale, dirette streaming negate, maggioranza diventata minoranza ed altre situazioni simili. Con questo quadro generale piuttosto movimentato l’Amministrazione guidata dal sindaco Enzo Caragliano non sta attraversando un buon momento di forma. E, su tutti, l’ago della bilancia che potrebbe decidere il futuro politico della Giunta Caragliano sembra essere Articolo 4, soprattutto nelle sue stanze dei bottoni di Palermo. Tirato in ballo più volte, in qualità di componente locale di Articolo 4, Nino Amendolia potrebbe dare qualche indicazione maggiore sul presente e sul futuro dell’attuale Aministrazione comunale di Riposto?
– Una crisi, quella dell’Amministrazione Caragliano, che sembra avere radici non proprio vicine…
– Eppure, questo non è bastato a dare ai componenti del gruppo “Libertà e Pensiero”, costituitosi successivamente in Consiglio comunale con Daidone, Virgitto, Scalia e Maccarrone, la visibilità operativa che sarebbe spettata loro…
«Le dichiarazioni fatte dal sindaco Caragliano, subito dopo il passaggio dei consiglieri del gruppo “Libertà e Pensiero” all’opposizione, hanno fatto cenno a presunti ricatti. Ricordiamo tutti la frase del sindaco Caragliano “io non sono ricattabile”. Eppure, se Daidone ha aspettato ben oltre 6 mesi per il posto di assessore, se non gli è stata assegnata la presidenza del Consiglio comunale che gli spettava, come era stato previsto negli accordi prima delle elezioni ed alla luce del consenso elettorale raggiunto, se gli stessi componenti di “Pensiero e Libertà” non hanno creato problemi in Consiglio comunale, forse questi indicibili ricatti non sono mai esistiti. Daidone, Virgitto ed i rappresentanti della loro lista sono stati l’ago della bilancia per la vittoria elettorale di Caragliano, ma non hanno mai fatto pesare questa loro posizione di forza, attendendo le scelte del Sindaco, senza alcun ricatto. Se poi, qualcuno ha fatto accordi privati, al di fuori delle indicazioni ufficiali, questo è un problema suo, io non ne sono a conoscenza».
– Articolo 4 è diventato, in poco tempo, il vero ago della bilancio dei rapporti di forza in atto sia in Giunta che in Consiglio comunale. Eppure, ancora non si è capito bene chi ne fa parte…
«La vicenda della costituzione di Articolo 4 in Consiglio comunale ha avuto una evoluzione fuori dalla lealtà. I consiglieri comunali che avevano chiesto di far parte del movimento Articolo 4 erano stati invitati a non avere fretta, soprattutto perché a livello regionale, si stava discutendo di programmi, strategia e altri importanti argomenti. Invece, Facchi, Pappalardo e Alfio Caltabiano, senza seguire le chiare indicazioni, hanno bruciato i tempi. L’on. Raffaele Pippo Nicotra, cui mi lega una lunga militanza politica comune, ha personalmente telefonato al sindaco Caragliano chiedendo di posticipare l’annuncio ufficiale della costituzione di Articolo 4 a Riposto ed era pure stato rassicurato dallo stesso Caragliano che non ci sarebbe stato alcun annuncio ufficiale».
– Invece…
«Invece, è arrivato, contro tutte le indicazioni regionali, l’annuncio della costituzione del gruppo di Articolo 4. Capite bene quale situazione si è delineata. I componenti di “Pensiero e Libertà”, vicini ad Articolo 4, invece, hanno giustamente seguito l’evoluzione delle riflessioni che si stanno tenendo a Palermo, e stanno contribuendo alla crescita di un discorso serio a livello politico».
– È circolata la voce che da Palermo potrebbe giungere la richiesta, al sindaco Caragliano, di azzeramento della Giunta, prima di riprendere un discorso politico con i componenti di “Pensiero e Libertà”, attualmente all’opposizione…
«Anch’io ho sentito queste voci ma, allo stato attuale, posso affermare che si tratta solo di voci. Io sono vicino a Raffaele Pippo Nicotra, Luca Sammartino e Valeria Sodano, e posso confermare che si sta lavorando per un progetto ad ampio respiro, senza voler frenare il lavoro delle Amministrazioni comunali vicine al movimento. Certo, i consiglieri di “Pensiero e Libertà”, dalle loro posizioni di opposizione, di volta in volta, decideranno liberamente come votare, seguendo l’obiettivo del bene della cittadina, senza condizionamenti e lontani dai “ricatti” che sembrano essere il pensiero unico di qualcuno».
– Alla luce della situazione attuale, qualcuno pensa che il sindaco Caragliano sia prigioniero del confronto politico con quanto fatto, in passato, dal fratello Nino…
«Nino Caragliano, di cui mi onoro essere stato amico, è stato un grande politico. Non dimentichiamo che, quando ripresi il Premio “Capitani Coraggiosi” volli assegnare alla sua memoria un premio, proprio per quello che aveva sempre fatto per Riposto e per i Ripostesi. Nino era un politico con la “P” maiuscola, amava Riposto ed i ripostesi e da loro era contraccambiato. Suo fratello Enzo, invece, deve ancora dimostrare tutto questo e, ad oggi, alla luce di quanto fatto e di quanto è successo, non lo ha assolutamente fatto. Si è dimostrato un accentratore, che non ha ancora dimostrato di valere il posto al sole politico cui aspira».
– Qualcuno, spesso, accusa l’opposizione di essere immobile, quasi bloccata dalla figura dell’avv. Carmelo D’Urso, persino visto come un “accentratore”. Caragliano-D’Urso, due accentratori a confronto?
«L’avv. Carmelo D’Urso è stato ed è una grande figura di uomo politico. Più che accentratore lo definirei un conservatore ma, alla luce della sua storia e di quanto ha fatto per Riposto, gli riconosco che ha risparmiato a Riposto e al suo territorio i danni che, invece, realtà a noi vicine hanno subito e stanno ancora subendo, senza peraltro poter intervenire per porvi rimedio. Molti Comuni avrebbero davvero avuto bisogno di Carmelo D’Urso per uscire da situazioni difficili in cui si sono impantanati».
– Invece, il vice sindaco Pappalardo Fiumara ha fatto del suo grande attivismo una bandiera…
«Con il vice sindaco Pappalardo Fiumara siamo vicini solo per motivi di coalizione e per un passaggio politico comune, dal centro-sinistra al centro-destra, nulla di più. Nel 1993, dopo Tangentopoli, la scomparsa del partito Socialista, cui avevo aderito sin dall’inizio del mio percorso politico, mi portò ad avvicinarmi ai Liberalsocialisti dell’on. Salvo Andò. Conclusa questa esperienza mi avvicinai alla posizione dell’Mpa, dell’on. Raffaele Lombardo. Fu una scelta di campo a favore dell’idea sicilianista che poi è finita come tutti abbiamo visto. Adesso ho scelto il movimento Articolo 4 per la continuità di un impegno a favore della Sicilia, e mi sto spendendo per questo. Il vice sindaco Pappalardo Fiumara ha sicuramente una storia politica diversa e la cosa non mi riguarda».
– Il futuro di Nino Amendolia?
«Con Articolo 4 ci stiamo impegnando per il primo appuntamento elettorale che è quello delle europee, dove contiamo di presentare programmi e persone che sappiano davvero portare avanti l’impegno per lo sviluppo della nostra Sicilia. Questo è il mio impegno, mentre altre voci di impegni amministrativi più locali sono, appunto soltanto “voci” libere».
Corrado Petralia