La legislazione italiana, con tutte le sue “sfumature” interpretative, potrebbe anche scongiurare lo scioglimento del Consiglio Comunale di Francavilla di Sicilia.
Ieri sera, infatti, il giovane avvocato Andrea Lo Presti, facendo leva sulle sue amicizie professionali, è stato del tutto gratuitamente ricevuto da un illustre docente catanese di Diritto Amministrativo il quale, al cospetto dei vari atti relativi alle ultime sedute del civico consesso francavillese, gli ha dichiarato che ci sarebbero diversi “appigli” per opporsi, innanzi ai competenti organi di giustizia amministrativa, alla decadenza dell’organo consiliare della cittadina dell’Alcantara.
Tale eminente giurista darà il proprio responso al riguardo nei prossimi giorni, dopo aver attentamente vagliato le “carte” consegnategli dall’avv. Lo Presti, il quale a Francavilla di Sicilia ha sino ad oggi rivestito il ruolo di consigliere comunale, ed esattamente di capogruppo di “Uniti per Francavilla”, compagine distaccatasi dall’originaria maggioranza a seguito dei noti contrasti politici col sindaco Lino Monea.
«Mi sono permesso di promuovere questa iniziativa legale – ha dichiarato l’avv. Lo Presti (nel riquadro sulla foto dell’ultima seduta consiliare francavillese) – non tanto come consigliere comunale e capogruppo di “Uniti per Francavilla”, bensì come cittadino francavillese che, al di là delle appartenenze politiche, intende spassionatamente difendere il diritto della propria comunità a continuare ad essere democraticamente rappresentata da un organo consiliare anziché, per altri tre anni, subire passivamente le decisioni di una sola persona (il sindaco Lino Monea, ndr). L’autorevole avvocato amministrativista cui mi sono rivolto mi ha detto che, sulla base degli atti dal sottoscritto prodotti, sussisterebbero diversi validi motivi per i quali il nostro Consiglio Comunale potrebbe continuare a rimanere in vita nonostante non sia riuscito a trovare un accordo sull’approvazione del Bilancio 2013. Ma, per darmi una risposta certa, tale insigne professionista si è riservato un paio di giorni di tempo. Quindi… ci sentiamo presto!».
Rodolfo Amodeo