Ha registrato una notevole partecipazione di pubblico l’incontro tenutosi ieri sera nel Comune etneo di Linguaglossa presso il Centro Sociale di Via San Nicola. Tale “convention” popolare è stata indetta dal Comitato Civico fattosi promotore di un referendum popolare per consentire ai cittadini linguaglossesi di dire la loro sul bando con cui l’Amministrazione Comunale linguaglossese e quella del contiguo Comune di Castiglione di Sicilia affideranno ad un’impresa esterna la gestione della pista carrabile “Provenzana”, ossia la strada che conduce ai crateri sommitali del vulcano Etna, e che, come tale, potrebbe costituire una notevole fonte di benessere economico per la cittadina pedemontana.
Tale servizio (consistente nel trasporto dei turisti su pulmini e veicoli “fuoristrada”) è stato espletato, sin dal “lontano” 1971, da una Società catanese alla quale per due volte (nel 1971 e nel 2000) il Comune di Linguaglossa ha affidato il relativo incarico. L’ultima convenzione è venuta a scadenza nel luglio dello scorso anno ed adesso, dunque, si è alle prese con il nuovo affidamento.
Attraverso due quesiti referendari, l’apposito Comitato Civico costituitosi nei mesi scorsi intende, in particolare, spingere il Comune di Linguaglossa a “dialogare” al riguardo con il vicino Comune di Castiglione di Sicilia, proprietario di parte della pista carrabile Provenzana, nonché a slegare la gestione dell’arteria da quella della Piscina Comunale, ancora una volta messe insieme nella delibera d’indirizzo che il locale civico consesso ha approvato lo scorso 10 febbraio.
In merito alla prima questione, è stata rassicurante la presenza al meeting di ieri del primo cittadino castiglionese Salvatore Barbagallo, il quale ha confermato l’intesa con la collega linguaglossese Rosa Maria Vecchio per predisporre un bando concordato di affidamento del servizio, al quale i rispettivi tecnici comunali ed esperti vari stanno già lavorando.
Con riferimento, invece, all’affidamento della pista carrabile ad una Società che sia in grado di accollarsi anche la gestione della piscina di Linguaglossa, sono continuate a sussistere le perplessità del comitato civico. «Non possiamo confondere… l’oro col piombo – hanno in particolare dichiarato le diverse voci “critiche” (operatori turistici, politici, ecc.) che hanno preso la parola durante l’incontro di ieri sera – in quanto una cosa è un’attrattiva turistica di richiamo mondiale come l’Etna, ed un’altra una semplice struttura sportiva locale. Sta di fatto che sino ad oggi le due cose sono state affidate ad un solo soggetto, con risultati fallimentari in ambedue i campi. Mentre, invece, lo stesso soggetto (chissà perché…) è riuscito a produrre eccellenti risultati (in termini di presenze turistiche) sul versante Sud dell’Etna, che non ha certo la fortuna di essere contiguo a Taormina, capitale siciliana del turismo».
Dal canto suo, il sindaco di Linguaglossa, Rosa Maria Vecchio, ha dichiarato che «il bando per la gestione della Pista Provenzana non è condizionato da alcun interesse particolare» e che «l’abbinamento alla piscina lo si è ipotizzato, con il benestare del Consiglio Comunale nella seduta dello scorso 10 febbraio, per ottenere dal soggetto affidatario un servizio per la comunità locale a fronte degli immensi benefici che esso ricaverà dallo sfruttamento del percorso viario etneo».
Il primo cittadino linguaglossese ha, inoltre, precluso ogni possibilità di referendum al riguardo. «Sarei la prima – ha dichiarato Rosa Maria Vecchio – a favorire questo tipo di iniziative di democrazia diretta e partecipativa, che però, allo stato attuale, sono improponibili: sulla base dei nostri regolamenti, infatti, il referendum comunale va approvato dal difensore civico, che è una figura ormai abrogata ed alla quale, nel caso di specie, nemmeno il Prefetto (come la recente giurisprudenza c’insegna) può sostituirsi. Ma, al di là di questo, mi chiedo se, in questi tempi di profonda crisi economica, una comunità come la nostra possa permettersi il lusso di spendere circa cinquantamila euro per allestire una consultazione referendaria… Tutto, invece, potrebbe risolversi con il dialogo, anziché con le polemiche e con il vedere il losco laddove non ce n’è. Perché sia ben chiaro – ha sottolineato il sindaco di Linguaglossa – che il bando per l’affidamento della gestione della Pista Provenzana verrà fatto nella massima legalità ed in assoluta ottemperanza alle normative comunitarie. Se ad avere i requisiti per vincere la relativa gara sarà un “colosso monopolista”, mi auguro che tutt’intorno possano esserci delle realtà economiche locali in grado di sinergizzare con esso; ma più di questo non possiamo fare e sperare. Per quanto mi riguarda, molte aspettative le ripongo nel Libero Consorzio di Comuni, che noi sindaci di questo comprensorio stiamo in queste settimane costituendo per sostituire le vecchie Province Regionali: se l’iniziativa andrà in porto, Linguaglossa ed i suoi operatori economici potranno beneficiare di un più stretto rapporto con Taormina e con il territorio contiguo, acquisendo quell’identità e quelle possibilità di sviluppo che sino ad oggi ci sono mancate».
Il sindaco Vecchio ed il suo collega castiglionese Barbagallo hanno, comunque, dovuto ammettere che l’espletamento delle procedure d’affidamento della gestione dell’agognata “strada per l’Etna” richiederà tempi piuttosto lunghi, che le due municipalità cercheranno, tuttavia, di rendere “indolori” garantendo “in house” servizi ed iniziative per i turisti sin dai prossimi mesi.
I lavori di ieri sera sono stati moderati dall’architetto Giuseppe Palanga, linguaglossese “d’adozione” ed “anima”, insieme ad Alfio Mazza e ad altri cittadini ed operatori economici della località etnea, del comitato civico “Pro Pista Carrabile Provenzana”.
Rodolfo Amodeo