Piedimonte Etneo, l’antenna della discordia -
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Piedimonte Etneo, l’antenna della discordia

Piedimonte Etneo, l’antenna della discordia

Un impianto di telefonia della Circumetnea installato in tempi record, la vicinanza di una scuola, troppi precedenti pieni di dubbi. Ci sono abbastanza elementi per diffondere una certa apprensione tra i residenti della zona

Piedimonte antenna 2Il tempo di innalzamento è già, di per sé, sufficiente a far discutere a lungo soprattutto se confrontato con gli italici tempi biblici: appena mezz’ora. E, per giunta, di sabato pomeriggio! Se poi parliamo di una antenna per la telefonia mobile facile immaginarsi la situazione di diffusa preoccupazione.

Partendo da questa “base” i residenti nei pressi della stazione di Piedimonte Etneo della Ferrovia Circumetnea, hanno provato a cercare informazioni sicure per capire cosa stesse succedendo. La presenza di altre cinque antenne dislocate sul territorio comunale hanno indotto i residenti della zona a muoversi per capire se potevano esserci pericoli legati all’inquinamento elettromagnetico. Accanto alla stazione FCE, infatti, sorge l’istituto comprensivo “Galilei”, che comprende classi elementari e medie.

«Abbiamo subito chiesto delucidazioni – ci racconta uno degli abitanti della zona, padre di una bambina che frequenta la scuola – ad alcuni membri dell’Amministrazione comunale. questi hanno risposto che non ne sapevano nulla. Ci siamo subito riuniti in un comitato spontaneo di genitori e vicini di casa. La cosa che ci ha fatto più preoccupare è stato il silenzio che ha accompagnato l’installazione dell’antenna: lavori fatti di notte, montaggio a mano senza rumore alcuno, tempi assolutamente rapidi. Non ci lamentiamo per queste “attenzioni” riservate alla tranquillità pubblica ma… se per caso, al di là delle rassicurazioni ufficiali, di colpo qualche gestore di telefonia mobile, improvvisamente, si trovasse ad avere il proprio segnala al massimo? Il dubbio sorge spontaneo; le altre antenne sono nate con lo stesso sistema ed oggi troviamo nuove parabole…».

La Circumetnea, contattata a questo proposito, ha sottolineato che l’impianto è al servizio proprio delle comunicazioni radio di sicurezza tra i treni che, ogni giorno, congiungono i paesi intorno all’Etna e le diverse stazioni, e che la potenza irradiata è inferiore a 3 watt.

Le proteste e le preoccupazioni hanno coinvolto, inevitabilmente, anche la vita politica cittadina, con il gruppo d’opposizione “Valori e solidarietà per Piedimonte” che ha subito messo sotto accusa l’Amministrazione comunale, colpevole per non aver fermato il montaggio dell’antenna. E si ritorna da una vicenda del passato: l’installazione di un’antenna non autorizzata e camuffata da comignolo che venne smontata soltanto dopo due anni dalla sentenza del Tar che ne dispose la rimozione, con le proteste dell’opposizione del tempo per i ritardi. Opposizione di cui faceva parte l’attuale sindaco Ignazio Puglisi. Che invita a non «strumentalizzare le questioni e fomentare allarmismi. L’installazione è regolare, l’ufficio tecnico ha acquisito il parere dell’Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) che ha confermato l’assenza di pericoli, terremo, comunque, sempre alta l’attenzione».

Della questione si è occupato anche il consigliere provinciale Nunzio Parrinello: «Ho discusso della questione con la dott.ssa Raimondo dell’Arpa, la quale ha spiegato che l’autorizzazione è stata concessa alla Fce, in quanto la stessa ha dichiarato che l’impianto è a totale servizio delle sue comunicazioni. La dott.ssa Raimondo ha sottolineato che non sapevano che l’antenna era stata installata nei pressi di una scuola, essendo il parere dell’Arpa emesso sul progetto presentato, deve essere il Comune a verificare ed effettuare i necessari controlli. La stessa Arpa, dovendosi occupare di tutto il territorio regionale non può eseguire un monitoraggio costante delle emissioni. La soluzione migliore sarebbe l’installazione di una apposita centralina sull’impianto, per poter eseguire un controllo continuo sulle stesse emissioni».

Come già successo in altre situazioni simili, al momento della concessione delle autorizzazioni richieste, l’Ente può inserire la clausola che preveda l’installazione di una centralina per il monitoraggio costante delle emissioni, a carico del soggetto che gestisce l’impianto. A Piedimonte, a quanto ci risulta, nella concessione fatta dall’Ufficio tecnico comunale alla Circumetnea, non è stata inserita questa richiesta.

«La questione è facilmente risolvibile – spiega Parrinello – in quanto, il sindaco, nella sua qualità di autorità sanitaria, può sempre richiedere l’installazione di questa centralina con l’inserimento di una apposita clausola, in modo da fugare ogni legittimo dubbio della cittadinanza».

Corrado Petralia

foto Roberto Raciti

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