Iniziare a raccontare dalla fine… Al triplice fischio, risuona nell’etere soltanto l’urlo di giubilo a tinte gialloblù! La panchina della capolista si riversa nel campo mestamente abbandonato dagli acesi e lascia esplodere, unitamente agli undici in campo, la sua incontenibile euforia per un trionfo figlio di un dominio che attendeva di essere legittimato soltanto dalla matematica promozione!
La tanto agognata Eccellenza dunque si è fatta attendere, ma, alla fine, si è lasciata afferrare da un collettivo che l’ha inseguita caparbiamente. È così che il Giarre bissa il successo dell’andata infliggendo nuovamente un secco 2-0 alla compagine granata del Real Aci. Stavolta però, la vittoria sboccia tra le mura del “Comunale” di Acireale, conferendo un sapore più intenso al traguardo raggiunto. Per la sfida contro gli acesi, mister Romeo schiera il consueto 4-4-1-1, con Sottile alle spalle del bomber Aleo e con l’accoppiata Messina-Patti in cabina di regìa. Sin dalle prime battute, il Giarre prova ad imporre la sua egemonia allargando il gioco sulle corsìe esterne. La squadra tuttavia, appare contratta perché conscia del valore della posta in palio. È il mediano Messina a rompere il ghiaccio imprimendo alla sfera una traiettoria a parabola discendente che non trova la porta. Al 10′ invece Aleo sventaglia per Villani, il quale scocca una conclusione fiacca. Al 17′, Nirelli sforna un passaggio in orizzontale per Messina la cui rasoiata è centrale e pertanto facile preda del portiere. Successivamente, è Sottile che, con una punizione dal limite dell’area, prova a sorprendere l’estremo difensore avversario, il quale para in due tempi. Al 31′, arriva finalmente lo squillo che sposta gli equilibri della gara in favore dei gialloblù: Aleo difende bene la palla e poi si gira lasciando partire, quasi all’altezza del vertice dell’area di rigore, un colpo di sciabola che fulmina il portiere alla sua sinistra. Intorno al finale della prima frazione di gioco, Villani arriva sul fondo per poi pennellare un cross sul quale si avventa Patti, la cui inzuccata non inquadra lo specchio della porta. Poco dopo, Sottile serve un assist invitante ad Aleo, il quale da posizione defilata inventa una conclusione a giro che rischia di insaccarsi nel sette.
Nella ripresa, il Giarre spinge ancora per archiviare il match, pertanto accade che Aleo imbecchi di tacco Sottile, il quale semina lo scompiglio all’interno dell’area con il suo elegante palleggio per poi scoccare una bordata intercettata da un avversario granata. Poi è Villani a tentare la via del goal ma il suo tiro è telefonato. Quest’ultimo, a seguito della sostituzione di Romeo con Privitera, arretra indossando i panni dell’esterno basso mentre il neoentrato “junior” va a ricoprire il ruolo di ala destra, con Nirelli dirottato sulla sinistra. Al 22′ della ripresa il Giarre infligge il mortifero colpo del ko all’undici locale. La paternità del goal è contesa tra Patané e il bomber Aleo ma ormai poco importa. Il calcio d’angolo di Sottile raggiunge Patanè, la cui stoccata ad incrociare trova sulla traiettoria Aleo, che forse non ha toccato il pallone ma fatto velo e la sfera rotola in rete!
La girandola di sostituzioni consente poi a Patti e Nirelli di raccogliere la standing ovation da parte del pubblico ospite. Negli ultimi scampoli di gara, i gialloblù provano a triplicare con Sottile il quale però non riesce a girare a rete. Al fischio finale, il clima di trepidante attesa si tramuta in un’atmosfera di straripante gioia per un successo che stronca definitivamente le velleità di promozione diretta del Comprensorio Normanno e catapulta il Giarre in un’Eccellenza che mancava da 3 anni. Il pensiero corre immediatamente a Galiano, in lutto per la perdita della madre. La vittoria rappresentava infatti anche un’occasione per rendere omaggio ad un uomo che ha offerto un apporto determinante alla causa gialloblù.
Adesso, centrato l’obiettivo campionato, rimane la Coppa Italia, che, se conquistata, sarebbe la ciliegina sulla torta in una stagione esaltante!
il commento dei video è a cura di Salvo Trovato, le riprese a cura di Lidia Riolo