Intervista al Sindaco e a tre avvocati del comprensorio che sottolineano l’importanza dell’Ufficio. Patané, Grasso, Di Luca Cardillo: “Si attivi la collaborazione tra i Comuni per il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace” Bonaccorsi: “Stiamo cercando una soluzione condivisa”
Come abbiamo già annunciato diverse settimane fa, l’Ufficio del Giudice di Pace a Giarre sarà mantenuto a condizione che i Comuni si facciano integralmente carico di tutte le spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia, compresi il reperimento dei locali e la fornitura del personale amministrativo. Le spese dell’amministrazione giudiziaria, quali i compensi dovuti ai magistrati onorari e le spese per la formazione iniziale del personale comunale fornito dall’Ente locale. Invece, rimarranno a carico dell’amministrazione giudiziaria. L’Ufficio ha, fino ad oggi, garantito un presidio di giustizia e rappresenta l’ultimo rimasto nell’hinterland, dopo la chiusura del Tribunale di Giarre. Ad oggi, è esiguo il numero dei Comuni che hanno formalmente comunicato di voler far parte del costituente consorzio tra i Comuni che si farà carico dei costi dell’Ufficio di Giarre.
L’importanza dell’Ufficio, questa volta, è stato sottolineato da tre giovani avvocati che hanno rilasciato delle dichiarazione per la nostra testata. L’avv. Andrea Patané, che ha lo studio a Giarre, dichiara che «bisogna dare atto all’Amministrazione del Comune di Giarre, così come a quelle di Riposto, Sant’Alfio e Piedimonte Etneo, di aver colto l’importanza di mantenere un Ufficio Giudiziario, quale quello del Giudice di Pace, che, nell’esperienza maturata, dalla data della sua istituzione ad oggi, ha fornito una risposta efficiente e concreta alla risoluzione delle controversie rientranti nella sua sfera di attribuzione. Non a caso, le materie ad esso demandate dalla legge sono notevolmente aumentate nel corso degli anni. Sarà adesso importantissimo che i Comuni su cui ricade la competenza dell’Ufficio, e quindi anche quelli che in una prima fase non si sono interessati al suo mantenimento, si organizzino al più presto, di concerto tra loro, per garantirne un efficiente funzionamento».
L’avvocato Andrea Grasso che ha, invece, lo studio a Riposto, rimarca l’importanza del mantenimento dell’ufficio ed auspica la collaborazione tra gli enti comunali: «La conferma del Giudice di Pace di Giarre è stata una notizia tanto positiva, quanto attesa. Adesso sarà però necessaria una fattiva collaborazione tra gli enti comunali interessati affinché, soprattutto con l’invio di personale aggiuntivo alle pochissime unità oggi in forza all’Ufficio (dalla settimana scorsa sono rimasti in due, n.d.r.) questi possa realmente funzionare».
L’avvocato Carmelo Di Luca Cardillo, con studio a Mascali ci dice: «L’attuale Amministrazione comunale di Giarre ha certamente il merito di aver contribuito al mantenimento di un servizio essenziale per i cittadini qual’é quello della giustizia proprio in un momento in cui, data la generale crisi di valori e di servizi in cui viviamo, lo Stato, in modo “insensato” ed “irragionevole”, ha eliminato il Tribunale di Giarre e, quindi, quella che suole definirsi giustizia di “prossimità”. Oggi, però, la circostanza che le amministrazioni locali interessate e, soprattutto, quella di Giarre che ha il compito (dal momento che l’Ufficio del Giudice di Pace trovasi proprio ubicato sul suo territorio) di guidare il processo di normalizzazione ed il suo concreto funzionamento, non si siano ancora trovate intorno ad un tavolo tecnico (anche sotto forma di conferenza dei servizi), così da stabilire regole certe sugli stanziamenti di bilancio e, soprattutto, sulla risorse umane da assegnare all’Ufficio, potrebbe azzerare il traguardo già raggiunto. Infatti, aver ottenuto la non soppressione dell’Ufficio, ma non garantire poi allo stesso la possibilità di funzionare correttamente, equivale di fatto alla sospensione di un servizio con ciò che ne deriva in termini di disagio per i cittadini. Da ex consigliere comunale – continua l’avvocato Di Luca Cardillo – mi ero occupato della relativa problematica tanto che, difatti, la passata Amministrazione del Comune di Mascali aveva posto in essere gli atti di adesione richiesti per legge. Ritengo che anche l’attuale situazione dell’Ente (in stato di commissariamento) non possa far venir meno l’interesse del Comune di Mascali al mantenimento della struttura dell’Ufficio del Giudice di Pace e spero, quindi, che anche i Commissari prefettizi (per la sensibilità che dovrebbero possedere in merito al ruolo istituzionale ricoperto), diano sostegno all’iniziativa ed al Sindaco di Giarre».
Sullo stato di avanzamento dei lavori per la creazione del consorzio, attività indispensabile per garantire il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace, abbiamo interpellato il Sindaco del Comune di Giarre, Roberto Bonaccorsi, il quale ci ha dichiarato: «Abbiamo fatto il possibile per evitare la chiusura del Giudice di Pace e siamo riusciti a non privare il nostro territorio di un presidio essenziale di legalità. Adesso, però, è necessario trovare una soluzione condivisa sul piano della sostenibilità economica: è chiaro che il Comune di Giarre da solo non può farsi carico di tutte le spese. Siamo già il maggior “contribuente”, sostenendo i costi di personale e affitto; abbiamo allora prospettato ai Comuni vicini che usufruiscono del servizio un piano per la ripartizione dei costi, non trovando, per adesso, la disponibilità di tutti. Ritengo allora, da questo punto di vista, che sia necessario trovare una convergenza tra tutti i Comuni, i cui cittadini rientrano nella circoscrizione del Giudice di Pace, per condividere proporzionalmente i costi di gestione del presidio. Abbiamo già avviato la necessaria riduzione della spesa, organizzando il trasferimento dell’Ufficio nell’edificio del nuovo tribunale».
Armando Castorina