Dopo l’intervista al capitano del Giarre Giulio Nirelli, il quale adesso, oltre alla promozione in Eccellenza conquistata in passato con il Taormina, vanta il raggiungimento del medesimo risultato con la casacca gialloblù, è il turno di Rosario Patti. Visione di gioco, filtro in mezzo al campo, abilità negli inserimenti ed efficacia nel gioco aereo sono le caratteristiche di questo mediano, che, con il successo di domenica in terra acese, ha collezionato la quarta promozione in carriera. Il mediano di rottura, il quale annovera anche un passato nel Riposto sconfitto, in una sfida decisiva, dal Taormina in cui allora militava Nirelli, è tornato a vestire i colori gialloblù perché convinto della bontà del progetto del Presidente Di Martino..
– Cosa significa per lei rimettersi nuovamente in discussione in questa piazza?
Ho accettato di tornare a Giarre non solo perché è la città del mio territorio, ma anche perché i successi conquistati nella propria terra profumano di un fascino maggiore. Oggi chi pratica calcio dilettantistico non può avanzare pretese economiche di rilievo, poiché il calcio è in crisi. Pertanto, piuttosto che spostarmi ed accettare offerte di altre società, ho pensato che fosse più giusto sposare il progetto del Giarre Calcio e dunque abbracciare questa nuova sfida!
– Vincere questo campionato non è stato facile a fronte delle difficoltà che vi si sono palesate lungo il percorso..
Assolutamente no. Ci allenavamo poco e in un impianto al buio! Pertanto ciò rischiava non solo di inficiare la qualità del gioco espresso ma anche di compromettere l’esito di certe gare. Tuttavia, nel momento più delicato della stagione, abbiamo stretto i denti legittimando una superiorità manifestata in quasi tutti gli scontri diretti.
– Un flash-back a questo punto è doveroso. Evidenziamo i successi che hanno impreziosito la sua carriera.
– Mi preme ricordare la promozione in serie D conquistata con il Misterbianco di Pulvirenti. Vincere in una squadra composta da gente di spessore come Impellizzeri e Antonucci fu per me motivo di grande orgoglio! Quel gruppo fu capace di inanellare un impressionante filotto di successi. Ricordo con grande emozione pure il trionfo catenoto ottenuta nella finale nazione play-off d’Eccellenza contro il Fasano. Il mio goal in acrobazia, o meglio, in rovesciata nel 2006, rappresentò l'”overture” di un successo per 3-0 che spalancò all’Acicatena le porte della serie D. La grandezza di queste vittorie tuttavia non sminuisce il valore della promozione in Eccellenza ottenuta con il Giarre nell’era Malaponti. Il rocambolesco 3-3 della penultima giornata di campionato contro il Villafranca, ci permise di acciuffare una meritatissima Eccellenza.
– Quest’anno?
Quest’anno il pareggio di Mascalucia contro l’Atletico Catania ha rappresentato il punto più basso della stagione. Tuttavia, quell’incidente di percorso ci è servito da scossa per rimetterci in carreggiata e conquistare la promozione in Eccellenza. Mi preme per altro aggiungere che questo salto di categoria è arrivato sebbene la società disponesse di un budget limitato, a differenza di realtà come Comprensorio Normanno e Leonzio, che hanno investito di più sul mercato. Ciò accresce ulteriormente il valore del successo
ottenuto.
– Quanti goal ha realizzato quest’anno?
Sei reti
– Futuro?
La mia intenzione è quella di rimanere a casa e dunque al Giarre. Essere la bandiera di una squadra dai trascorsi così gloriosi può solo inorgoglirmi!
– Grazie per l’intervista ed auguri per l’intervento al metacarpo!
Grazie a voi.