Non sempre il teatro minimalista ed all’insegna dell’essenzialità riesce a trasmettere abbastanza emozioni allo spettatore, sul quale fa generalmente più presa un palco calcato da parecchi attori ed agghindato con scenografie sontuose e sfavillanti.
Vi sono, tuttavia, delle eccezioni, ed una di questa è sicuramente “Sciura”, intensa e struggente opera teatrale in un atto che l’autrice Lucia Brischetto, originaria di Mascali e residente a Giarre, ha tratto dall’omonima sua pubblicazione del 2008 e che, da qualche anno a questa parte, viene magistralmente portata in scena dall’attrice Maria Rita Leotta affiancata dai colleghi Melo Ingegnosi e Sebastiano Lo Faro.
Ed anche sabato scorso il “miracolo” si è rinnovato a Piedimonte Etneo dove, al “Teatro Museo della Musica”, tre sole persone, che si muovevano in un quadro scenico evocante un’angusta e fredda prigione, sono bastate per raccontare efficacemente la sofferenza ed il successivo riscatto di una donna, condannata a trent’anni di carcere per aver ucciso il marito in un contesto sociale di estremo degrado, dominato da aberrazioni sessuali, relazioni incestuose e maltrattamenti in famiglia, di cui “tutti” sapevano, a cominciare dai soggetti istituzionalmente preposti ad intervenire in casi del genere, senza però mai muovere un dito per consentire a Sciura di riacquistare la propria dignità.
Il tema affrontato dalla Brischetto si mostra ancora, purtroppo, estremamente attuale (v. i ricorrenti casi di “femminicidio” e “stalking” di cui sono piene le cronache quotidiane); l’autrice, non a caso, ha tratto ispirazione dalla sua esperienza professionale di educatrice sociale nelle istituzioni carcerarie, che l’ha portata ad incontrare tante “Sciure” con alle spalle terribili traumi (violenze subite sin dalla più tenera età, matrimoni imposti, mariti “padroni” e persino lenoni delle mogli e delle figlie, ecc.), tutti confluiti nel lungo, ma coinvolgente ed a tratti sarcastico monologo attorno al quale si sviluppa la rappresentazione teatrale in questione.
Semplicemente straordinaria la performance dell’attrice protagonista Maria Rita Leotta, “padrona” della scena per l’intera durata dello spettacolo e capace di “transitare” disinvoltamente dai toni drammatici a quelli più beffardi con cui Sciura ripercorre le sventure ed i paradossi della sua travagliata esistenza e manifesta tutto il suo disagio di reclusa, vittima dei colpevoli silenzi e degli ipocriti moralismi della società nella quale le è toccato vivere (senza peraltro mai sapere con quale uomo la madre snaturata l’avesse concepita).
Sono stati in tantissimi, l’altra sera, ad applaudire ed a commuoversi alla messa in scena di “Sciura” a Piedimonte Etneo. A cominciare dal “parterre” d’eccezione che annoverava, tra le altre, le presenze del sindaco “padrone di casa” Ignazio Puglisi, del primo cittadino del vicino Comune di Linguaglossa Rosa Maria Vecchio, del senatore Francesco Giacobbe e di diverse autorevoli personalità “in rosa” che hanno avuto la “fortuna” di apprezzare, in questi anni, l’impegno professionale e sociale profuso dalla dottoressa Brischetto nell’esercizio della sua delicata missione a sostegno dei soggetti deboli e svantaggiati (minori a rischio, donne vittime di violenza, ecc.); tra esse il magistrato Marisa Acagnino, la direttrice dell’istituto penitenziario catanese di Piazza Lanza Elisabetta Zito, la direttrice del carcere minorile di Acireale (dove la Brischetto è stata vicedirettore) Carmela Leo e la docente universitaria Marinella Tomarchio.
Ed al termine della rappresentazione, parecchi di questi illustri spettatori hanno voluto pubblicamente manifestare al microfono la loro ammirazione per le doti professionali, umane ed adesso anche letterarie dell’autrice di “Sciura”. Quest’ultima, dal canto suo, ha ringraziato la nuova Consulta Giovanile del centro etneo in quanto promotrice (su iniziativa, in particolare, della studentessa Pia Zappalà) dell’andata in scena a Piedimonte della sua piéce teatrale che, come tutti i capolavori del genere, anche a sipario ormai calato continua a “recitare” nelle coscienze del suo pubblico.
Rodolfo Amodeo
FOTO: Lucia Brischetto in primo piano e sul palco insieme ad alcune delle autorità intervenute in occasione della rappresentazione di “Sciura” a Piedimonte Etneo