Polizia municipale di Giarre: quel testamento sempre attuale -
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Polizia municipale di Giarre: quel testamento sempre attuale

Polizia municipale di Giarre: quel testamento sempre attuale

“Nonostante il potenziamento dell’organico, l’acquisto di nuove autovetture di servizio, a tutto ciò non è stato mai contrapposto un concreto miglioramento dei servizi e specialmente in quest’ultimo periodo, si rileva un’assoluta anarchia ovunque: ambulanti in ogni angolo delle strade, assenza totale dei vigili, auto parcheggiate su tutti i marciapiedi e il tutto esasperato dalla situazione terribile che la città sta vivendo per via della cenere vulcanica”.

Un quadro descritto nei suoi particolari dall’ex sindaco Teresa Sodano in una lettera al vetriolo indirizzata al comandante della Polizia municipale, Maurizio Cannavò. Una sorta di testamento. Era il mese di maggio dello scorso anno, vigilia delle elezioni amministrative. La Sodano si toglieva un sassolino.

UFFICI COMANDO VIGILIEppure, a distanza di quasi un anno, con l’insediamento di un nuovo sindaco e di un nuovo assessore al ramo, la situazione è praticamente invariata. La Sodano aveva invitato il comandante ad “imprimere nuovo impulso all’attività di controllo del territorio, facendo presidiare almeno nelle ore di punta l’uscita del casello autostradale, la piazza di Trepunti, la via Pirandello, viale Libertà. Bisogna inoltre, intervenire in maniera risolutiva nei confronti degli ambulanti di piazza Sac.Spina – scriveva la Sodano – che, come segnalato dai residenti, hanno istituito un vero e proprio mercato riempiendo di cassette anche l’area interna del giardino pubblico”.

Il nuovo sindaco Roberto Bonaccorsi non ha ancora scritto ed è un vero peccato, visto che i servizi della Polizia municipale giarrese sono del tutto carenti. Al casello dell’autostrada il servizio è stato assicurato solo per i primi due mesi della nuova amministrazione: giusto il piacere di accontentare la “scopa nuova”, poi tutto è tornato esattamente come nell’era Sodano. Peggio. Ancora indietro, ai tempi di Giuseppe Toscano.

Via Pirandello assediata dalle auto in doppia fila con il caos nelle ore di punta e i vigili tutti rintanati in ufficio senza computer e stampanti, in un Comando da terzo mondo. L’unico servizio assicurato quello su via Callipoli. Come negli anni ’70, ai tempi di Scionti, Valente, Panebianco, Mangiagli e Pappalardo. Ma c’è ancora tempo per vedere girare qualche divisa e qualche stelletta. Almeno tre volte l’anno: per la calata del Calvario, per il ceppo natalizio in piazza Duomo  (mitici i cappotti sovietici di leniniana memoria) e in occasione della Giara d’argento. Cosa vogliamo di più? Un corpo. Solo un corpo.. di fortuna!

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