Anziché dal “solito” commissario (per carità… tutti funzionari regionali di valore, tra cui l’attuale Mauro Verace), l’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara potrebbe presto tornare ad essere guidato da un “più democratico” presidente, espresso dal territorio di riferimento.
Nell’estate del 2012, ossia ben undici anni dopo la sua istituzione, l’area protetta avente la propria sede legale e logistica nel Comune di Francavilla di Sicilia, si era finalmente dotata di una tale figura nella persona di Bruno De Vita, giovane e “rampante” politico taorminese (allora ed anche ultimamente vicino agli ambienti di Centrodestra facenti riferimento all’ormai “scomparso” partito finiano “Futuro e Libertà”) con alle spalle diverse esperienze gestionali nel settore pubblico ed in vari programmi di sviluppo socioeconomico.
Ma appena qualche mese dopo, questo primo presidente del Parco Alcantara rimase invischiato in una nota vicenda giudiziaria relativa al periodo in cui lo stesso era stato consulente dell’Assessorato Regionale al Turismo.
Accusato del reato di turbativa d’asta, De Vita venne addirittura tratto in arresto e, conseguentemente, il Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, gli revocò la nomina di presidente del Parco Alcantara.
Successivamente, però, l’autorità giudiziaria ha sentenziato che il reato contestato a De Vita può essere perpetrato solo da pubblici dipendenti in organico e non da un semplice consulente esterno.
Bruno De Vita è stato, quindi, scarcerato, ma ciò nonostante il Governatore Crocetta non l’ha più reintegrato nel suo incarico alla guida degli uffici francavillesi di Via dei Mulini.
Ha fatto seguito una battaglia legale, che proprio ieri, attraverso un pronunciamento del Consiglio di Giustizia Amministrativa, ha dato ragione al dottor De Vita il quale, pertanto, potrebbe quanto prima tornare a sedere sulla più alta poltrona dell’area protetta alcantariana.
Rodolfo Amodeo