Tra certezze, contrapposizioni e distinguo, la settimana appena trascorsa, segna il passo ed accende il dibattito sui Liberi Consorzi. Andiamo per ordine. L’inizio settimana è stato segnato, in primis, dalla discussione in seno al consesso consiliare di Giarre dove, prendendo spunto da una mozione presentata dal gruppo consiliare “Città Viva”, si è sviluppato un interessante e vivace dibattito che ha visto partecipare anche l’amministrazione, nella persona del sindaco Bonaccorsi che, pur ribadendo le difficoltà del percorso istituzionale, ha sottolineato la necessità di coinvolgere il Consiglio comunale nella valutazione della linea da seguire, facendo proprio il progetto aggregativo proposto da “Città Viva”, ma esprimendo la necessità di una valutazione più attenta anche alla luce del fatto che durante la stessa seduta di Consiglio il gruppo politico “Articolo 4” ha presentato una proposta alternativa, che individua, a differenza della precedente, un ambito territoriale tutto all’interno dell’ex Provincia di Catania e che prevederebbe sempre Giarre come Comune capofila. Da qui l’opportunità di trasferire la discussione nell’ambito della I e della V Commissioni consiliari in seduta congiunta.
Nel frattempo nel vicino Comune di Riposto si è fatta strada una proposta alternativa a quella fatta propria dal sindaco Caragliano (leggi l’articolo dedicato Riposto, mossa geniale… o estrema ratio?), oggi in difficoltà in quanto in minoranza nel civico consesso, (sono 12 i consiglieri d’opposizione). I consiglieri di opposizione di PD, Megafono e “Libertà e Pensiero” hanno formalizzato e sottoscritto in 11 (unico a non firmare dell’opposizione il consigliere Saro Cerra) una proposta che prevede un territorio più esteso, tutto nell’ambito della provincia etnea, che vede Acireale quale guida del Libero Consorzio. Negli stessi giorni il sindaco di Giardini-Naxos, Lo Turco (assente a Furci Siculo), in un’intervista rilasciata alla stampa, ribadiva la sua posizione “taorminacentrica”, evidenziando la difficoltà dei paesi del versante messinese del proposto Consorzio, di vedere nel comprensorio Giarre-Riposto il loro punto di riferimento, chiedendo un ruolo di maggiore evidenza per Taormina.
Altra novità importante, l’uscita dalla città metropolitana di Catania, del Comune di Aci Catena, avvenuta mercoledì. Nello stesso giorno sempre a Furci Siculo si sono riuniti alcuni dei sindaci dell’area messinese. Questa riunione ha evidenziato soprattutto l’assenza, ormai cronica, del sindaco di Santa Teresa Riva, De Luca, sempre più convinto della permanenza nella città metropolitana di Messina. Questi i fatti salienti che riguardano il costituendo Consorzio, ma le novità, anche se non strettamente collegate, che potrebbero influenzare il percorso costitutivo non sono finite.
Giovedì giunge notizia che i Comuni di Niscemi e di Gela stanno valutando la possibilità di entrare nel Consorzio residuale dell’ex Provincia di Catania. Questo porrebbe Gela, quale comune più popoloso, alla guida dello stesso. Altra notizia importante viene dal Consorzio di Enna, intenzionato ad inglobare parte del Consorzio residuale di Messina, garantendo, così, allo stesso lo sbocco a mare. Sempre nella stessa area, un’accesa discussione vede coinvolti i Comuni di Patti, Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo, sull’opportunità di costituire un Consorzio dei Nebrodi.
Da quanto sopra si delinea un quadro estremamente confuso, che evidenzia però alcune posizioni di accaparramento e di contrapposizione che appaiono più contrassegnate da indirizzo politico che da ragioni di analisi e soluzione territoriale. Proviamo ad analizzarne alcune.
a) Il caso Riposto. La proposta alternativa presentata dagli esponenti dei Gruppi Consiliari di opposizione, che vede Acireale al centro, e che pare dettata soprattutto da una contrapposizione al sindaco Caragliano (che ha fatto proprio il progetto Jonia-Taormina-Etna), tutta originata nell’ambito consiliare, che soddisfa anche, la posizione campanilistica di alcuni esponenti, che estromette Giarre dall’eventuale guida del territorio. Viene avanzata a supporto della proposta, l’omogeneità territoriale che trova in Acireale il bacino naturale di coesione e in Riposto la terminazione turistica data dal porto e dalla Ferrovia Circumetnea. Ma ecco alcuni dubbi. Anche nella proposta del sindaco, Riposto trova un posto preminente per le stesse ragioni di cui sopra avvalorate dalla contiguità di Giarre, quale polo dei servizi del Consorzio e dalla maggiore potenzialità di flusso turistico data la presenza di Taormina e Giardini che troverebbero oltre alle tradizionali vie di comunicazione, lo sviluppo di una via marittima. È stata valutata l’eventualità dell’entrata di Gela nel Consorzio residuale di Catania, che scalzerebbe Acireale dalla Guida dello stesso?
b) Il caso Santa Teresa Riva. Il sindaco Cateno De Luca, nelle ultime settimane è stato il grande assente del dibattito costitutivo. Le ragioni? Forse sono da individuare nel possibile ruolo che lo stesso potrebbe avere nell’ambito della città metropolitana di Messina? Peccato che ancora neanche si conoscano le modalità di elezione e designazione degli organi di governo della stessa. È stato tenuto in conto dallo stesso il ruolo che il comune Jonico avrebbe quale riferimento di tutta l’area della Valle D’Agrò, in seno al costituendo Consorzio?
c) Il caso Giardini-Naxos. La posizione espressa dal sindaco Lo Turco porta in primo piano il confronto tra Taormina e Giarre, quale punto di riferimento del Consorzio. Su questo punto, non si può che riconoscere le ragioni di entrambi, che potrebbero trovare soluzione, in un compromesso costruttivo, che vedrebbe Giarre quale comune capofila sotto il profilo istituzionale e gestionale e Taormina quale sede di rappresentanza e di competenza turistica. Così come sarà necessario individuare nell’ambito territoriale alcune peculiarità, le cui relative competenze devono essere allocate (ad esempio Randazzo, parchi, Riposto, pesca e attività marittime, Francavilla di Sicilia, agricoltura, etc.), al fine di un più diffuso e coeso sviluppo territoriale.
Nei prossimi giorni si scioglieranno alcuni dei dubbi posti, è prevista infatti per il 24 aprile a Taormina una nuova Assemblea dei sindaci, questa volta accompagnati dai relativi presidenti di Consiglio Comunale, che dovranno delineare, forse definitivamente, la vera possibilità di costituire un nuovo Consorzio tra la sponda etnia e quella messinese dell’Alcantara comprensiva della Valle d’Agrò. In quella sede oltre a quanto già detto, dovrà essere chiarita anche la posizione del Comune di Bronte, in bilico tra un possibile Consorzio che trova in Paternò il suo baricentro e quello Jonico-Etneo.