Una mossa disperata per cercare di bloccare le intenzioni del Consiglio comunale o l’unica strada sensata per il rilancio di Riposto? Dovrebbe verosimilmente rispondere ad una di queste domande la scelta del sindaco di Riposto, Enzo Caragliano, di rivolgere un accorato appello al Consiglio comunale invocando «un’accelerazione per concretizzare i propositi del libero consorzio dei comuni “Jonia Taormina Etna”. Superata la fase preparativa che ha richiamato a raccolta i Sindaci di circa 30 Comuni del versante jonico etneo e peloritano per la definizione di una prima piattaforma organizzativa, adesso scatta il secondo step operativo che coinvolge pienamente i Consigli comunali che ricoprono un ruolo importante e strategico all’interno del consorzio».
Purtroppo, però, sembra che l’attuale maggioranza del Civico consesso sia orientata in senso nettamente difforme: verso un consorzio che guarda ad Acireale e all’acese. Questa decisione, per opinabile che possa essere, se da qualcuno viene vista come una sorta di “ricatto dei numeri” fatta dall’attuale opposizione consiliare, diventata numericamente maggioranza dopo l’abbandono dell’area di appoggio al sindaco Caragliano da parte dei componenti del gruppo “Libertà e Pensiero”. E l’attuale maggioranza consiliare riveste un ruolo molto importante. Infatti, saranno i consiglieri comunali a portare avanti la strategia che coinvolge la popolazione nella creazione dei consorzi dei Comuni.
Se ne rende ben conto il Primo cittadino ripostese, che prova a giocare la carta del coinvolgimento del presidente del Consiglio comunale, Mariella DI Guardo (“Confido, pertanto, nella fattiva collaborazione del presidente del Consiglio, Mariella Di Guardo, nel trovare la giusta sintesi perché il Civico consesso ripostese possa esprimersi sovranamente, condividendo un progetto che potrebbe essere una occasione irrinunciabile per la nostra Riposto in termini di sviluppo, di crescita commerciale e di rilancio della piattaforma turistico ricettiva”). Un coinvolgimento che, in una possibile interpretazione delle intenzioni del sindaco Caragliano, potrebbe avere una pluralità di interpretazioni. La prima: dopo la tempesta delle scorse settimane, prosegue un’opera di riconciliazione tra le parti (Sindaco e presidenza del Consiglio). La seconda: trattasi di “trappolone” per mettere in seria difficoltà la presidente Di Guardo, soprattutto per il clima ostile che troverebbe un suo tentativo di riportare a “più miti consigli” la ben poco accomodante maggioranza consiliare. La terza: una mossa piuttosto disperata, in attesa di poter ricucire quella trama politica che aveva portato il sindaco Caragliano a vincere le elezioni. Senza dimenticare che, nell’attuale momento, si inserisce anche l’asse Giarre-Riposto. Infatti, Giarre andrebbe a rivestire il ruolo di Comune capofila del Consorzio “Jonia Tormina Etna”, e Riposto, forte del suo “appoggio” al Comune confinante, potrebbe rinsaldare l’amicizia politica, magari guardando ad altri più “interessanti” traguardi”. Vero, sembra di parlare più della “FantaRiposto” da vivere che di scenari reali. Ma vuoi vedere che ci si potrebbe anche azzeccare?
Intanto il sindaco Caragliano guarda con attenzione al prossimo appuntamento del 24 aprile con la riunione operativa riservata ai presidenti dei Consigli comunali, che dice “saranno chiamati a votare i necessari atti di indirizzo, fermo restando la necessità di trovare unitariamente delle soluzioni riguardo la vicenda del referendum confermativo che comporta un aggravio di spese insostenibili. L’intendimento comune è quello di emendare l’attuale legge regionale eliminando questo passaggio particolarmente oneroso per gli Enti locali”. Attenzione oppure apprensione? A decidere dell’atroce dilemma dovrebbe essere il Civico consesso ripostese che, in questo momento, è davvero artefice del destino attuale e prossimo di Riposto. E il sindaco Caragliano sembra destinato a guardare…
Corrado Petralia