Il sindaco di Riposto, Enzo Caragliano, unitamente al vice sindaco Gianfranco Pappalardo Fiumara e all’assessore ai Lavori Pubblici, Salvo Russo, nell’auditorium della biblioteca comunale, ha incontrato ieri sera la Consulta delle Associazioni per fare il punto della situazione su due importanti temi che investono la comunità ripostese. Il primo cittadino ripostese si è soffermato a lungo sulla problematica del primo bacino del porto, teatro di una terribile mareggiata che, il 2 dicembre scorso e più recentemente a febbraio, ha provocato pesanti danni strutturali ad un’opera pubblica molto attesa che “quando mi sono insediato, la scorsa estate – ha rimarcato il sindaco – mi era stata annunciata come pronta per essere resa fruibile dalla collettività.
Invero, dalle successive ricognizioni, avevo già verificato numerose incongruenze progettuali e, per tale ragione, avevo preso tempo prima di procedere alla consegna; in realtà abbiamo poi avuto il “collaudo naturale” del primo bacino in quel 2 dicembre del 2013 che ci ha fatto comprendere concretamente i rischi corsi dopo i danni che la mareggiata ha provocato ai bracci portanti e all’impiantistica. Ci siamo resi conto, per fortuna in tempo, della vulnerabilità della struttura pericolosamente esposta ai fenomeni atmosferici e che certamente ad oggi non con ci consente di consegnare alla collettività un bacino sicuro e a norma”.
Il sindaco Caragliano ha quindi ripercorso la storia del porto, gli step per la realizzazione del porto turistico e i mancati interventi sul molo foraneo ed in particolare il completamento del braccio.
Il primo cittadino ripostese ha quindi informato il mondo associazionistico ripostese ed in particolare quelle marinare del motivo per cui l’amministrazione non è ancora in grado di consegnarsi l’opera del primo bacino in ragione anche di alcuni importanti e imprescindibili adempimenti burocratici che investono la Regione e persino il Ministero dell’Ambiente, senza contare le incertezze sul reperimento dei fondi per la realizzazione di un’opera provvisionale, quella del “Pennello”, per la quale – ha rimarcato Caragliano – i tempi non sono inferiori ad un anno. Va da sé che occorre, nel contempo, rivitalizzare quel progetto relativo al completamento del molo foraneo (preventivata una spesa di 50 milioni di euro), opera primaria che avrebbe dovuto essere realizzata prima ancora del bacino, in quanto imprescindibile per la sicurezza. Il sindaco Caragliano ha anticipato l’intenzione di promuovere un’assemblea pubblica durante la quale saranno resi pubblici gli intendimenti dell’Amministrazione per giungere alla messa in sicurezza del primo bacino e dell’intera area portuale. In quella sede i cittadini potranno esprimersi.
Il secondo tema affrontato è stato quello del Libero Consorzio di Comuni denominato “Jonia-Taormina-Etna”. Il sindaco Caragliano, in premessa, ha ricostruito la lunga e complessa fase preliminare che ha visto impegnati i sindaci nella preparazione di uno studio “anche se, inizialmente – ha osservato il primo cittadino ripostese – lo scorso autunno lo scetticismo prevaleva su tutto in quanto la legge approvata solo un mese fa era ancora in itinere e non si conoscevano le competenze; oggi, con la definizione della legge, riconosciamo il ruolo fondamentale e strategico del Consiglio comunale e siamo convinti della valenza non solo del nostro progetto ma anche di altre proposte alternative. Tutte le proposte saranno esaminate nell’esclusivo interesse di salvaguardare il futuro delle prossime generazioni.
Attraverso l’utilizzo di slide, è toccato poi all’ing.Salvo Liotta illustrare il lavoro fin qui svolto dai sindaci che hanno aderito all’ambizioso progetto, ripercorrendo tutte le tappe; spiegando nel dettaglio tutte le norme della legge regionale n.5 del 24-3-2014 riguardante la costituzione e l’adesione a liberi Consorzi, il referendum confermativo che coinvolge il Consiglio comunale.
Sono stati evidenziati, nel corso del dibattito che ne è seguito con i rappresentanti delle associazioni, anche dallo stesso sindaco Caragliano, i vantaggi derivanti da questo consorzio che assegna alla città di Riposto un ruolo primario e che diventa il fulcro portante di un comprensorio per il suo porto turistico e commerciale con importanti e positive ricadute in termini di servizi, a cominciare dalla rivitalizzazione dello stesso presidio ospedaliero di Giarre che, assieme a quello di Taormina, rappresenta un punto di riferimento per la sanità pubblica.