La Procura di Catania ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta per tentativo di estorsione aperta sulla denuncia di Windjet a conclusione della fallita trattativa con la società Alitalia. La compagnia etnea, che ha cessato l’attività nell’agosto 2012, si è opposta. A conclusione dell’udienza camerale il Gip si è riservato di decidere.
I riflettori della magistratura si erano accesi nel 2012 sulla trattativa, poi fallita, per l’acquisizione da parte di Alitalia di Windjet, la compagnia aerea low-cost che in seguito all’esito negativo del ‘dossier’ ha finito di volare il 12 agosto dello stesso anno, lasciando a terra 500 dipendenti e diverse migliaia di passeggeri, e che nel 2013 ha avuto accesso al ‘concordato fallimentare’.
Sull’esito della trattativa c’erano pareri contrastanti: per Alitalia la compagnia aerea siciliana non aveva presentato i documenti chiesti sulla situazione patrimoniale e di bilancio; per Windjet era Cai che sperava di ottenere maggiori vantaggi, imponendo ‘condizioni vessatorie’ e usando a pretesto la necessità di ricevere documentazione da terze parti. Contestazioni, quelle della compagnia low-cost etnea, che erano confluite in esposto presentato poi alla Procura di Catania che, dopo indagini e accertamenti, ha chiesto l’archiviazione delle accuse nei confronti di Alitalia.
Contro la valutazione dei Pm si è mosso il collegio di difesa della società aerea etnea che ha presentato opposizione. Il fascicolo è quindi approdato in udienza camerale, celebrata oggi e presieduta dal Gip Alessandro Ricciardolo, che si è riservato la decisione, attesa per la prossima settimana. Il Gip ha tre strade da potere seguire: archiviare l’inchiesta come chiesto dalla Procura, disporre l’imputazione coatta o chiedere ulteriori o nuove indagini.
La Procura di Catania ha aperto anche un fascicolo parallelo su Windjet per verificare se sussistano reati nella gestione societaria e in particolare nella redazione della documentazione contabile. Quest’ultima inchiesta è ancora pendente.