Quattro giornate per ricordare il disastroso terremoto di Linera dell’8 maggio 1914
Santa Venerina, in occasione della ricorrenza del primo centenario del disastroso terremoto dell’8 maggio 1914, ha dedicato quattro giornate molto intense al ricordo di quello che è stato sempre indicato come “Il terremoto di Linera”, perché ebbe il suo epicentro ed il maggior numero di vittime proprio in questa che, allora, era una frazione del Comune di Acireale e, dal 1936, fa parte integrante del territorio del Comune di S. Venerina. Com’è noto, il sisma, del 10° della scala Mercalli, interessò una vasta area comprendente soprattutto, oltre a Linera, Cosentini, Maria Vergine, Bongiardo, S. Maria Ammalati, Guardia, Dagala, Pisano, Rocca d’Api. Le vittime furono 69 ed i feriti centinaia. Le case furono rase al suolo, le chiese furono seriamente danneggiate. Un territorio messo in ginocchio dalla furia devastatrice dell’evento tellurico di origine vulcanica, secondo gli studi dell’acese prof. Gaetano Platania, perché “in relazione con i movimenti sotterranei del magma”. Il terremoto di Linera ebbe un’eco sulla stampa locale, nazionale e persino nel New York Times; allora giunsero in loco giornalisti, fotografi, operatori cinematografici italiani e stranieri che hanno lasciato una testimonianza molto significativa.
A questo prezioso patrimonio, messo a disposizione gratuitamente da ricercatori e appassionati, si è attinto per dare vita alla mostra che è stata allestita dal Comune nella “Casa del Vendemmiatore”, aperta dall’8 al 18 maggio e, in occasione della quale, è stato predisposto uno speciale annullo postale commemorativo. Il sindaco Salvatore Greco ha dichiarato che “la celebrazione del centenario di quell’evento è occasione, non solo per ricordare chi ne fu colpito, per approfondire la conoscenza di quanto accaduto, per riunire in modo ordinato documenti, cronache giornalistiche, immagini, testimonianze, ma è anche occasione per riflettere sulle conseguenze derivanti dal vivere in zone sismiche, sulle precauzioni necessarie, sulle inevitabili implicazioni urbanistiche, sulla necessità della conoscenza del suolo quale forma di prevenzione”. E infatti, oltre al momento inaugurale della mostra, alla quale hanno dato l’apporto con i loro interventi puntuali lo storico del territorio Antonio Patané, collaboratore alla cattedra di Storia Moderna nell’Ateneo catanese, e Don Giovanni Mammino, vice direttore dell’archivio storico diocesano di Acireale, e alle visite delle scolaresche, altri due momenti molto importanti sono stato previsti nel programma, coordinato da Maria Assunta Vecchio, consigliere comunale.
Il 10 maggio ha avuto luogo un convegno scientifico su “Microzonazione sismica: la conoscenza per la prevenzione” con l’intervento di esponenti di primo piano della Protezione Civile regionale e provinciale, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, docenti di geotecnica e i presidenti regionali e provinciali dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili. Nella serata del sabato è stato presentato da Giovanni Vecchio, storico e pubblicista, e da Sebastiano Gesù, noto storico del cinema, il volume “Il terremoto di Linera dell’8 maggio 1914”, curato dallo stesso Sebastiano Gesù e pubblicato dal Comune di Santa Venerina. Opera particolarmente pregevole per la documentazione in essa contenuta, dalle foto d’epoca alle cronache giornalistiche, alle informazioni sugli aiuti provenienti dalle istituzioni pubbliche, dalla Chiesa e da enti e singoli privati cittadini. Impreziosiscono il volume alcune testimonianze di coloro che vissero quell’evento, raccolte da Giovanni Vecchio e Clelia Cannavò, nonché gli estratti da un saggio molto bene informato di Antonio Patané.
Al reperimento del materiale hanno contribuito, oltre al curatore ed ai nomi sopra citati, anche Salvatore Pennisi, Salvatore Barbagallo, don Giovanni Mammino, Alfio Marino e Salvatore Sciacca; quest’ultimo ha realizzato un prezioso documentario di circa 20’ nel quale sono contenute non solo immagini fisse, bensì addirittura degli spezzoni di un documentario realizzato nei giorni del sisma da operatori russi, proprio nelle zone del disastro. Inoltre l’attore Franco Cannata ha recitato una poesia popolare di un certo Marino, che proprio sotto l’impressione dell’accaduto scrisse dei versi pieni di dolore e costernazione. In questo interessantissimo documentario c’è stato anche l’apporto delle interviste di don Giovanni Mammino, Giovanni Vecchio e Sebastiano Gesù e, soprattutto, la testimonianza sonora, raccolta circa quaranta anni fa dalla viva voce di una testimone, la signora Maria Russo.
Infine, domenica 11 maggio è stata celebrata una messa in suffragio delle vittime del terremoto nella chiesa “S. Maria del Lume” di Linera, alla presenza del Sindaco e della Giunta nonché delle autorità militari e della Polizia Municipale. A conclusione della celebrazione, durante la quale sono stati ricordati i nomi delle vittime di Linera, (23), Cosentini (11) e Bongiardo (10), nell’antistante piazza Marconi è stata inaugurata una lapide commemorativa a ricordo di questa giornata della memoria.
G. V.