L’istituto Sacro Cuore verso il tracollo. Con le lacrime agli occhi, nel corso di una conferenza stampa (leggi l’articolo che riportava il comunicato stampa della scuola Giarre perde un altro pezzo di storia: l’istituto Sacro Cuore) suor Maria Nicolai ha espresso il proprio rammarico per la decisione che potrebbe assumere da qui a qualche settimana ovvero chiudere alcune classi della scuola. Quella della preside è stata una provocazione: chiudiamo la scuola, per ottenere clamore attraverso la stampa. In realtà cosi non sarà. Al massimo saranno cancellate alcune classi e ciò per mancanza di soldi. In pochi, infatti, pagano la retta. Il 70% – ha rimarcato la preside – elude i pagamenti mensili di circa 150 euro e cosi se fino al 2000 era il Comune a sopperire e fino al 2009 la Regione con l’emissione dei buoni scuola, ora, negli ultimi 5 anni, il bilancio della scuola si è fondato solo sui denari delle famiglie. Certo la crisi ha influito e parecchio, ma almeno un 10% – se non di più, tra quelli che la retta non la pagano – ci marciano sopra. Suor Maria Nicolai senza giri di parole lo ha detto a chiare lettere in conferenza stampa, esprimendo anche il proprio rammarico per l’assenza delle istituzioni. Il Comune non ci sente e il sindaco Roberto Bonaccorsi laconicamente e laicamente ha liquidato la preside con: “se non vogliono o non possono pagare che se ne vadano pure in una scuola statale”. La preside dice di non perdere la speranza ma pensando alle parole del sindaco, non è poi cosi sicura. E a proposito di speranza, per il futuro auspichiamo un atteggiamento meno furbesco da parte di chi ha voluto “usare” la stampa solo per uno spot o per cercare mettere in “mora” pubblicamente i genitori che non pagano la retta. Questo il motivo per cui, deliberatamente, abbiamo evitato di snocciolare dati sulla presunta catastrofe o, peggio ancora, imbastire un articolo legal-evangelico che potrebbe annoiare il lettore.