“Burocrazia regionale: cancro da estirpare”

Catania: la pesante accusa arriva dal vice presidente nazionale della Confindustria e presidente della Camera di Commercio di Siracusa, Ivan Lo Bello. E sembra pure annunciata la fine del governo di Rosario Crocetta?

La sala Pegaso di un noto albergo sul lungomare di Cannizzaro (Acicastello) ha ospitato un importante forum sul Distretto Sud-est della Sicilia, il cui protocollo d’intesa è stato recentemente firmato a Catania alla presenza del capo dello stato, Giorgio Napolitano, in occasione della sua visita nella città etnea. In sala, una vasta platea di sindacalisti e di personalità del mondo imprenditoriale, che vedono in questa iniziativa la possibilità di uscire dalla fase di stallo in cui si trova l’intera economia siciliana. Ha aperto i lavori Salvatore Bonura, recentemente eletto presidente della Società Aeroporto di Catania, il quale, nel suo intervento, ha ricordato l’importanza dei passaggi fondamentali successivi alla firma del patto d’intesa e del tavolo istituzionale, presieduto dal sindaco di Catania, Enzo Bianco, che prevedono la stesura del piano strategico grazie all’apporto di tutte le istituzioni coinvolte: autorità portuali, Anas, Camere di Commercio, comuni, ecc.

Mancano ancora – ha, quindi, precisato Bonura – i successivi passaggi, che prevedono il comitato esecutivo ed il comitato tecnico-scientifico, al fine di poter accedere al fondo per la progettualità, previsto da Bruxelles, in armonia con quanto già stanziato dalla Cassa Depositi e Prestiti. In questa fase sia le imprese che i lavoratori stanno pagando un prezzo altissimo in termini di mancanza di commesse di lavoro da una parte, e di disoccupazione dall’altra”.

Occorre coinvolgere altre aree della Sicilia – ha precisato Ivan Lo Bello, vice presidente nazionale della Confindustria e presidente della Camera di Commercio di Siracusa – come, ad esempio, Taormina, nel messinese, nel costituito Distretto Sud-est appena nato in quanto non deve essere strettamente chiuso nei propri confini, ma aperto ad altre importanti collaborazioni. Per questo occorre costruire una vera classe dirigente per lo sviluppo del territorio, non più basato sulla spesa pubblica, che è ormai completamente terminata, dimenticando i cosiddetti perimetri amministrativi delle province in via di dissolvimento. Questo distretto rappresenta, infatti, ben l’80% del PIL industriale dell’intera Sicilia. Non bastano il turismo e qualche campo da coltivare, occorre avere in mano i progetti e metterli in campo per accedere ai fondi previsti con sinergia. Non c’è paragone fra la Lombardia e la Sicilia – ha continuato Lo Bello – per quanto riguarda la rete autostradale; occorre affrontare, tra l’altro, l’assetto viario del Distretto e, partendo dalla realtà della insularità della Sicilia, sviluppare il sistema aeroporti, non come stipendificio politico, ma con una gestione manageriale, fondamentale per lo sviluppo, creando la giusta sinergia tra Comiso, dove sta operando bene la società di gestione Soaco e l’aeroporto di Catania; attenzione pure ai collegamenti ferroviari interni e, soprattutto con l’aeroporto. Il Distretto presenta – ha concluso Ivan Lo Bello – tante eccellenze, ma isolate; occorre incentivare le start up e soprattutto agire nei rapporti con l’Università, con il sistema educativo, con la formazione professionale che in passato ha sfornato migliaia di lavoratori del siracusano e del gelesi, ed anche con gli istituti tecnici, possibilmente alternando scuola e lavoro”.

Nel dibattito sono pure intervenuti Gaetano Mancini, che si è soffermato sul sistema rete fra tutti gli operatori come avvenuto in Trentino; Domenico Bonaccorsi di Reburdone; Antonio Barone, che ha posto l’accento sul credito e dei servizi alle imprese; Giuseppe Scuderi che ha ricordato le enormi potenzialità non veramente valorizzate esistenti e l’immobilismo dell’attuale governo regionale, peggiore di quelli precedenti; Pippo Gianninoto, che si è soffermato sulla necessità della velocizzazione della spesa pubblica, e Carmelo Micalizzi.

Ormai è necessario e urgente – ha concluso il vice presidente di Confindustria, Lo Bello – bypassare la burocrazia regionale, vero cancro del sistema”.

Domenico Pirracchio