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Liberi Consorzi, ora basta perder tempo!

Liberi Consorzi, ora basta perder tempo!

Libero Consorzio “Jonia-Taormina-Etna”. Primi a parlane ultimi ad arrivare… Mentre tutto muta, gli amministratori e quella che dovrebbe essere la classe dirigente del territorio jonico-etneo rimangono immobili!

Sono stati i primi a parlarne (dal lontano mese di ottobre 2013) spinti da un progetto fattivo proposto dal movimento Città Viva, i primi a condividerne le opportunità, i primi a esprimere la volontà politica del fare sancita in pompa magna in assemblee pletoriche e programmate o in riunioni carbonare, ma gli ultimi a concretizzare, forse… Eh già, perché si corre il rischio che l’apatia o l’ignavia possa avvolgere le menti di chi dovrebbe decidere. Che si scelga di nascondersi fuggendo dalle proprie responsabilità trincerandosi dietro scuse di una banalità disarmante mentre… Mentre si dovrebbe affrontare di petto ed in maniera chiara la questione, indipendentemente dalle idee sostenute, affinché i cittadini/elettori possano, correttamente informati, giudicare e perché no, indirizzare il lavoro di chi li rappresenta e che dovrà, con le sue scelte, incidere su una riorganizzazione territoriale che, buona o cattiva che sia la legge, inciderà non poco sul futuro sviluppo del nostro territorio per diversi decenni.

Tra distinguo, protagonismo, accelerazioni e frenate, incapacità di una lettura strategica del territorio, strumentali contrapposizioni personalistiche, politiche giolittiane e quanto di peggio la classe politica possa mettere in campo, il territorio jonico-etneo catanese viene umiliato dalle prepotenze ormai storiche dei baronati acesi e dalle strategie crocettiane. Mentre quello messinese si vede costretto a condividere la prevaricazione delle lobby territoriali ardizzoniane e la smania di onnipotenza di alcuni amministratori jonico-messinesi, Gela corona il suo sogno di essere capoluogo territoriale (leggi l’articolo con cui Gela decide di aderire al Libero Consorzio residuale della Provincia di Catania E Gela divenne “Provincia”), e l’avvenimento non suscita reazioni negli amministratori jonico-etnei, nessun sussulto, nessuna presa di posizione.

Ma non è finita. Calatino e Gelese si alleano anche con l’apporto di Piazza Armerina per andare oltre e costituire un nuovo Libero Consorzio di Comuni Calagelese. Infatti giovedì sera, a solo un giorno dalla storica decisione del Consiglio comunale gelese, i sindaci di quel comprensorio si sono riuniti per verificare tale possibilità. C’è da chiedersi il perché di questa necessità, quando, di fatto, questi stessi Comuni appartengono già ad uno stesso Consorzio…

Vi è il sospetto che questa azione sia più una strategia politica legata alla stabilità del governo Crocetta che, da realizzatore del sogno gelese, batte cassa e, al fine di favorire gli alleati dell’Udc, e potrebbe regalare la “Provincia” ad Acireale (va ricordato che l’unico intervento dell’on. D’Agostino nella fase di discussione della legge istitutiva dei Liberi Consorzi all’Ars, è avvenuta solo in fase di voto conclusivo in cui, rivolgendosi al presidente Crocetta, chiedeva certezze sulla norma che determina il Comune con il maggior numero di abitanti quale capofila del Libero Consorzio. Rassicurazioni o…). Di fatto la costituzione di un nuovo Libero Consorzio Caltagelese, impedirebbe di fatto la nascita del Libero Consorzio “Jonia-Taormina-Etna”. Ma questa è un’altra storia…

Dalle nostre parti, invece, commissioni consiliari che si rinviano (esistono, oltre alla proposta del Consorzio “Jonia-Taormina-Etna altre 2 proposte – leggi l’articolo Libero Consorzio, le 3 proposte locali), maggioranze e minoranze che, pur di mantenere la posizione, avendo etichettato l’evento gelese come una “invenzione”, inventano false pianificazioni, rifacendosi a storici baronati, incapaci della minima umiltà intellettuale, incapaci di ammettere il proprio errore, perseverando nella cieca contrapposizione personalistica. Fantomatiche nuove realtà locali. Scialbe contrapposizioni prevaricatrici e campanilismi ormai anacronistici. Sindaci che manifestano non poca confusione sui finanziamenti e quanto altro (a tal proposito è stata preparata una scheda sintetica ma crediamo efficace Città Metropolitane e Liberi Consorzi, quali funzioni e competenze) accampando così ragioni di opportunità in realtà inesistenti.

Oggi, mentre tutto cambia, tutto resta fermo. Amministratori capaci solo di leccarsi le ferite della sconfitta elettorale o ad incassare posizioni per il successo elettorale. E il futuro territoriale ed il suo sviluppo? Nulla, non gli appartiene, forse perché non ci sono poltrone da spartire (economicamente). Le comunità? Chi sono costoro! Escluso pochissimi amministratori illuminati, nessuno si è preso la briga di informare, di condividere. Solo la società civile si è mossa ma, anche qui, a macchia di leopardo, spinta soprattutto da movimenti politici, trasversalmente uniti da una comune intelligenza e comunione di intenti, finalizzati allo sviluppo e alla crescita sociale ed economica, quale opportunità data da una legge certamente lacunosa che lascia comunque lo spazio alla realizzazione strategica di una coesione territoriale. Ma questa opportunità va voluta, fortemente voluta, senza distinguo, superando qualunque divisione per il bene di tutti. Gela insegna!

Allora, che gli amministratori, i rappresentanti consiliari, i cittadini tutti, reagiscano! Facciano proprio il loro futuro e quello delle generazioni future. Così non fosse, incasseremo l’ennesima sconfitta, l’ultima per un territorio calpestato e colonizzato da anni, della quale, chi ci amministra, si illude di non doverne rispondere, di potersi nascondere con mezzucci ridicoli ma non è più tempo… Ne risponderanno, oggi e domani!

DI SEGUITO I GRAFICI CON LE DIVERSE IPOTESI TRATTATE ALLA LUCE DEGLI ULTIMI ACCADIMENTI.

NON SONO STATE INSERITE LE DUE PROPOSTE ALTERNATIVE  PRESENTATE DA ALCUNI GRUPPI CONSILIARI A GIARRE COSI’ COME A RIPOSTO SOL PERCHÈ CON LA DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI GELA SONO ORMAI PRIVE DI CONTENUTO

AD OGGI LE IPOTESI VELIDE SONO: O CON GELA, O CON ACIREALE, O CON LA CITTA’ METROPOLITANA O LA COSTITUZIONE DEL CONSORZIO “JONIA-TAORMINA-ETNA”

1) Attuazione del Consorzio “Jonia-Taormina-Etna”

jonia taormina etna

ipotesi Jonia Taormina Etna

2) Ipotesi in cui si rimane nel Libero Consorzio residuale di Catania con Comune Capoluogo Gela

Mappa6

3) Ipotesi in cui i Comuni Calatini e Gela si costituiscano in Consorzio e, così facendo, obbligherebbero il nostro territorio al Libero Consorzio residuale di Catania con Comune capoluogo Acireale. Ipotesi, questa, scongiurabile solo attraverso un’anticipazione dei tempi rispetto all’azione calatina.

Caltagelese

Libero Consorzio Caltagelese

4) Ipotesi in cui Giarre entra nella Città Metropolitana di Catania, con i Comuni che di fatto diventano municipalità al servizio di Catania

Città metropolitana + Giarre

Città metropolitana + Giarre

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