Una gazzella dei Carabinieri sorprende un 31enne intento a “consumare” un rapporto orale per strada. E De Andrè torna attuale…
“La chiamavano Bocca di Rosa, metteva l’amore, metteva l’amore, la chiamavano Bocca di Rosa, metteva l’amore sopra ogni cosa…”. Chissà se sono state le parole della famosa canzone di De Andrè oppure gli ardori giovanili stimolati dalla primavera. Difficile scoprirlo ma, almeno di una cosa, possiamo essere certi. Il paesino non è quello di Sant’Ilario della canzone ma il più vicino a noi Forza D’Agrò.
È stato qui, infatti, che una gazzella dei Carabinieri, verso le 3:30 di notte, ha sorpreso un 31enne del luogo che si era appartato con una ragazza, forse una prostituta, e stava consumando un rapporto orale. Alla vista dei militari la ragazza è scappata, mentre il 31enne è stato identificato, con la denuncia in stato di libertà e il rischio di una condanna da 3 mesi a 3 anni di reclusione per il reato di “atti osceni in luogo pubblico”. Adesso, in attesa di conoscere il suo futuro giudiziario, il ragazzo avrà modo di meditare sulla sua scelta di “consumare” l’atto in una via centrale piuttosto che, anche per maggiore “sicurezza”, in qualche casa. E ripensare ad un’altra strofa di De Andrè: “e arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi con i pennacchi, ed arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi e con le armi”. Forse, sarebbe stato meglio tenere a mente tutte le strofe della canzone e non limitarsi alle prime parole di attacco…