Nuovo segmento dell’inchiesta sfociata nell’operazione Town Hall dello scorso 10 dicembre. I carabinieri della Compagnia di Giarre stanno notificando in queste ore 36 avvisi di garanzia. Tra i nomi di spicco, quelli dell’ex sindaco Filippo Monforte, dell’ex presidente del Consiglio comunale Biagio Susinni e del dirigente dell’Ufficio Urbanistica di Giarre, arch. Venerando Russo.
Pesanti le accuse contestate a questi ultimi (abuso d’ufficio in concorso):”con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, ovvero al fine di realizzare – per sé e altri – i profitti derivanti da speculazioni immobiliari commesse all’approvazione del nuovo Piano Regolatore di Mascali, agendo in concorso tra loro, Filippo Monforte in qualità di sindaco di Mascali, Biagio Susinni in qualità di presidente del Consiglio, Venerando Russo, in qualità di dirigente dell’Ufficio Urbanistico ed edilizia del Comune di Mascali, adottavano una pluralità di delibere illegittime ed in particolare con delibera n. 84 del 2-7-2010, istituivano una nuova area amministrativa, denominata VII Settore.
E le stesse accuse contestano agli imputati la violazione del principio di razionalizzazione economica che impone agli enti pubblici territoriali di “razionalizzare e snellire le strutture burocratico-amministrative, anche attraverso accorpamenti di uffici con l’obiettivo di ridurre l’incidenza percentuale delle posizioni dirigenziali in carico”. Invece, sempre le accuse, in questo caso a carico di Susinni, dopo la rimozione dell’ing. Leotta dalla direzione del Settore Urbanistica / Edilizia, conferivano analogo incarico all’arch. Venerando Russo (estraneo all’amministrazione), in violazione alle norme che consentono di conferire incarico dirigenziale a figura esterna “solo in assenza di professionalità analoghe presenti all’interno dell’Ente”.
Altri punti dell’accusa riguardado la “adozione di una variante urbanistica illegittima”; una serie di lottizzazioni, con terreni agricoli diventati edificabili, intestati a prestanome, con l’indubbio aumento di valore; aree agricole che diventavano edificabili; l’approvazione della graduatoria “per l’assegnazione in proprietà delle aree edificabili nell’ambito dei piani per l’edilizia economica popolare, mancante, però, della preventiva pubblicazione del Bando Pubblico e preventiva pubblicazione dei criteri per la determinazione del punteggio e infine senza approvazione della graduatoria da parte della Giunta Municipale”; assunzioni senza requisiti; rimborso non dovuto di spese legali. Un elenco lungo che contiene il castello accusatorio proposto dai Pubblici ministeri Alessia Natale e Antonella Barrera.
Tra i nomi di spicco figurano anche gli ex assessori Agostino Mondello e Giuseppe Barbarino, il responsabile dell’ufo staff del sindaco Santi Moschetti, il dirigente comunale Claudio Brischetto. E ancora numerosi tecnici, tra cui l’ing. Francesco Ruello, ing. Alfio Musumeci e il geom. Giuseppe La Rosa. Tra gli indagati c’è anche il notaio Sebastiano Micali.