Quella candela accesa indicava che continuare a soffiare, tentando di spegnere le polemiche, di volare alto derubricando tutto in chiacchiericcio, è una mossa decisamente sconveniente.
Il sindaco di Giarre Roberto Bonaccorsi a quasi un anno di governo, non può certamente ignorare quanto sia sempre più difficile perseguire i propri legittimi obiettivi, senza fare i conti con la realtà dei fatti, ovvero che i suoi più stretti collaboratori, i dirigenti delle aree strategiche del Comune a vario titolo sono stati colpiti, nello spazio temporale di poco meno di un anno, da molteplici provvedimenti giudiziari che dovrebbero indurre un buon sindaco quanto memo alla riflessione. Ed ecco il desolante quadro.
Il sette maggio del prossimo anno avrà inizio il delicato processo relativo alla vicenda sulla presunta alterazione di tre importanti delibere comunali. Sempre Lipari, che continua a rimanere al proprio posto di comando, l’8 luglio prossimo comparirà, insieme all’ex sindaco Sodano, dinanzi al Gup, per un’altra delicata vicenda: la presunta alterazione della determina 75 bis che scongiurò il dissesto finanziario ricorrendo alla geniale idea di raddoppiare il costo del servizio idrico: il tutto a carico dei circa 28 mila cittadini giarresi. Lipari e Sodano sono accusati, in questo caso, di falso ideologico in concorso. E sempre il dirigente finanziario Lipari, lo ricordiamo, è anche destinatario di cinque provvedimenti disciplinari, di cui uno dichiarato nullo, dei quali, “Manno” a dirlo, non si è più avuta notizia.
Nella medesima vicenda giudiziaria è coinvolto un agente di polizia municipale, Giuseppe Trischitta, anche lui indagato per peculato, figlio di Salvatore Trischitta, ex vice ragioniere generale, rinviato a giudizio assieme a Lipari per falsità materiale commessa da pubblico ufficiale. Mentre è di ieri la notizia di un’altra tegola per il dirigente tecnico Venerando Russo: è stato raggiunto da un avviso di conclusione indagine per abuso d’ufficio in concorso. La vicenda in questione e che ha come teatro il Municipio di Mascali, nel periodo compreso tra il 2008 e il 2012, vede protagonista l’arch.Russo in un presunto disegno criminoso del quale fa cenno nell’avviso di garanzia la Procura di Catania. Unitamente all’ex sindaco di Mascali, Filippo Monforte e l’ex presidente del Consiglio, Biagio Susinni, Russo, secondo l’accusa “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, ovvero al fine di realizzare – per sé e per altri – i profitti derivanti da speculazioni immobiliari connesse all’approvazione dello strumento urbanistico, avrebbe agito in concorso con l’ex sindaco e l’ex presidente del Consiglio, adottando una pluralità di delibere illegittime”. E non è finita perché si vociferano altri provvedimenti giudiziari in arrivo a Giarre. Occorre ricordare, ad esempio, che nella vicenda giudiziaria della determina 75 bis potrebbero finirci altre persone, mentre è appena iniziata l’indagine avviata dalla Guardia di finanza di Riposto sull’appalto della pubblica illuminazione e quanto prima conosceremo l’esito, mentre si attendono sviluppi investigativi su altri fronti: i lavori di adeguamento dell’ex casa albergo per anziani di viale Federico di Svevia, i contributi per i consiglieri comunali “lavoratori”, la microspia collocata sul radiatore dell’aria condizionata nell’uffici del dirigente tecnico ing.Pina Leonardi, il concorso pubblico per l’arruolamento degli agenti polizia municipale e quello interno dei dirigenti comunali. Quella candela rimasta accesa nella torta di compleanno del sindaco è tutto questo. E altro ancora. Soffiare, dunque, non serve. Agire con determinazione e severità, sì.
Mario Previtera