Con oltre 6.000 preferenze in più Roberto Barbagallo, in totale circa 15.500, surclassa Michele Di Re, in totale circa 9.000, e diventa sindaco di Acireale. Fino ad oggi non ci siamo permessi di esprimere opinioni o impressioni sui vari candidati ma, pur volendo mantenere il ruolo di osservatori esterni, un paio di considerazioni, a risultato acquisito, sono d’obbligo. Partendo dal presupposto che entrambi i candidati hanno condotto una campagna elettorale tosta, con passione, ricca di contenuti e, perché no, anche accesa nei toni e, ciononostante, hanno rispettato l’avversario, è chiaro il segnale di come la città abbia voluto, attraverso questo voto, punire (ed anche severamente) chi ha governato la città negli ultimi 10 anni. Poco poteva Michele Di Re, persona perbene e preparata, contro cotanta voglia di rivalsa da parte della città. Scegliendo di farsi sostenere da chi ha governato fino ad oggi non aveva molte chance e, a dire il vero, confessiamo che non avevamo intimamente immaginato che riuscisse ad arrivare al ballottaggio superando Leonardi. Superato questo scoglio il candidato Di Re avrà pensato di giocarsela alla pari ma se così gli veniva raccontato, era solo per fuorviarlo o ingannarlo… Il risultato non è di quelli che ammettono alibi e che non rendono credibili inganni. Il risultato condanna il centro destra acese, on. Catanoso in primis (nella foto), e l’Amministrazione Garozzo, ad una seria riflessione, un serio mea culpa. Sappiamo perfettamente che in politica ogni risultato può essere interpretato e conseguentemente giustificato ma le giustificazioni non leniranno le ferite ed oggi annoiano solamente.
D’altra parte il neo sindaco Roberto Barbagallo, fatte salve 48 ore dedicate ai festeggiamenti e ad un po’ di relax per ricaricare le batterie, ha davanti un compito arduo. Quello di dimostrare, insieme alla sua maggioranza, che le aspettative di cambiamento della città sono state ben riposte e non sarà per nulla facile ma questo chi si candida lo sa già… Tanti sono i temi e le problematiche che dovranno essere affrontate a cominciare dall’ultima ovvero dalla questione Perla Jonica, vista la sentenza della Corte d’Appello di Catania di oggi, fino ad arrivare alle questioni più ataviche come ad esempio Terme ed acqua Pozzillo affinché da problemi possano tramutarsi in opportunità concrete di sviluppo e lavoro.
Con questa speranza, per ora, non resta che augurargli buon lavoro!