Un’imponente partecipazione di massa ha “gremito” di fervore religioso i gradoni del parco “Giardino” di Macchia. Ancora una volta la frazione giarrese è assurta a teatro di un evento religioso come la veglia di Pentecoste, assolvendo alla funzione di agire da cassa di risonanza dei precetti articolati dal Vescovo della Diocesi di Acireale Antonino Raspanti. Un coinvolgente intreccio di danze, musiche e brani in linea con la tipologia della manifestazione, ha allietato i fedeli, accorsi in gran numero a Macchia per celebrare una tappa liturgica fondamentale nel percorso di ogni cristiano. Determinante l’apporto dei gruppi afferenti alla consulta delle associazioni laicali.
Durante la sua omelia, il Vescovo Raspanti si è soffermato particolarmente sui rischi che comporta la dedizione ad un’aberrazione spirituale come l’invidia. Definendola una “virtù” muta, poiché spesso chi la coltiva non la estrinseca per il senso di vergogna che essa procurerebbe agli occhi degli altri, l’autorità ecclesiastica in questione, attorniata da un nutrito parterre di sacerdoti della diocesi, ha inteso lanciare un messaggio teso a redimere i presenti ed a indurli ad una conversione. Egli ha anche citato l’episodio biblico della Torre di Babele ricordando che la superbia allontana i popoli dallo spirito di coesione che dovrebbe animarli. Sulla base di ciò, egli ha sottolineato che lo Spirito Santo interviene al fine di evidenziare al mondo come il male genera altro male, alimentando in ognuno quello spirito di contrapposizione a causa del quale il peccato si diffonde al pari di un germe.
Entusiasta dell’evento il responsabile del Movimento Giovanile Missionario Michele Patanè “Questi eventi aiutano l’uomo a fermarsi un attimo a riflettere sui sacri valori cui dedicare la propria esistenza. L’augurio è che la serata abbia scosso le coscienze di quanti necessitano di ritrovare la giusta via”.