Il processo Nuova Ionia trae origine dall’omonima inchiesta della Dia di Catania sul ciclo dei rifiuti nei 14 Comuni dell’Ato CT1 di cui Giarre è il Comune capofila. 17 gli imputati alla sbarra tra amministratori e funzionari. Pesanti erano state, nel marzo scorso, le richieste formulate dal Pm Giovannella Scaminaci per la maggior parte degli imputati, accusati a vario titolo di associazione mafiosa aggravata dall’uso delle armi e traffico di sostanze stupefacenti, con pene variabili comprese tra gli 8 e i 10 anni di reclusione, al netto della riduzione del rito abbreviato.
Le pene maggiori sono state chieste per gli imputati che rispondono di associazione mafiosa: 10 anni per Carmelo Tancona, di 27 anni, e 9 anni e 8 mesi ciascuno per Francesco Mangano e Alfio Tancona; 8 anni e 8 mesi per Antonio Grioli. Decisamente più lievi, invece, le richieste di condanna avanzate dal Pm Scaminaci, per il reato di corruzione aggravata in concorso, per gli amministratori e funzionari comunali coinvolti nell’indagine: 2 anni e 9 mesi per l’ex sindaco di Mascali, Filippo Monforte, l’ex assessore all’Ambiente del Comune di Giarre, Piero Mangano, l’ex assessore ai Lavori pubblici, del Comune di Mascali, Rosario Tropea e per il funzionario comunale di Mascali, Bruno Cardillo.