Neppure il maltempo, con pioggia e grandine, è riuscito a fermare il già due volte Re dell’Etna Lorenzo Trincheri (G.S. Roata Chiusani – foto in alto) che ha conquistato per la terza volta consecutiva la vittoria della SuperMaratona dell’Etna, manifestazione da guinness unica nel suo genere, capace di portare gli atleti – dopo circa 43 chilometri di fatica – dal mare fino a poca distanza dal cratere di Nord-Est del vulcano attivo più alto d’Europa. Anche quest’anno, nonostante gli organizzatori dell’Unione Sportiva Mario Tosi di Tarvisio (Udine) siano stati costretti ad abbassare il traguardo poco oltre quota 2800 accorciando il tracciato di circa un chilometro con la fine gara posta presso Pizzi Deneri nella zona antistante l’Osservatorio Vulcanologico dell’INGV, il trionfatore delle ultime due edizioni si è imposto in 3h34’37”grazie a una gara accorta gestita alla perfezione in tutti i tratti più difficili. Alle sue spalle, così come accaduto lo scorso anno, Carmine Buccilli (3h42’42”). Nonostante la maggior esperienza, infatti, l’atleta dell’Atletica Casone Noceto – Brooks Running Team Italia non è riuscito a contrastare “Super Trink” che lo ha prima lasciato sfogare e poi, al 38° chilometro, lo ha raggiunto e superato nell’ultimo tratto. Al terzo posto l’outsider trentino Nicola Giovanelli (U.S. Primiero) che ha saputo amministrare le forze riuscendo, nel tratto più complicato, a respingere l’abbozzo di attacco portato dal siculo Vito Massimo Catania (Atletica Regalbuto) e a transitare sotto l’arco di arrivo in 4h00’16”. Tra le donne vittoria di Graziella Bonanno che ha quasi subito fatto il vuoto e si è aggiudicata la vittoria in solitaria chiudendo in 5h23’58”.
Quella del 2014 può essere tranquillamente considerata un’edizione da record grazie agli oltre duecento atleti iscritti nella gara individuale, di cui diciannove donne. Ma è da primato anche perché, per la prima volta in assoluto e sullo stesso tracciato della SuperMaratona dell’Etna, è stata organizzata la “SuperStaffetta” a tre elementi che ha permesso a molti un primo approccio alla gara. Ben quindici le formazioni iscritte, con i partecipanti totali che hanno sfiorato le duecentocinquanta unità. Il team composto da Buscemi-Tina-Passanisi si è imposto in 4h16’58” superando di soli 58 seconda l’Etna Trail Cugredi con Curcuruto-Greco-Di Marco. Al terzo posto ancora una squadra dell’Etna Trail composta da Guardalà-Greco-Orfilia. Tra le donne successo per la Fidippide Messina Women con Campo-Vallin-D’ Arrigo.
La gara è stata praticamente identica a quanto era accaduto dodici mesi fa: Carmine Buccilli ha, fin dai primi metri, preso la testa della corsa seguito a ruota dalla coppia formata da Trincheri e dal marocchino Cherkaoui El Makhrout (Bravetta Runners) alla sua prima esperienza su un tracciato così duro. A Piedimonte Etneo, all’ottavo chilometro, il vantaggio di Buccilli era di circa una ventina di secondi sui più diretti inseguitori. Al diciassettesimo chilometro El Makhrout ha dovuto fare i conti con un infortunio che, nonostante il tentativo di stringere i denti, lo ha poi costretto al ritiro quando aveva superato da poco metà gara. «Mi dispiace molto, ma il male è aumentato passo dopo passo. Ero partito bene, il percorso mi piace molto e intorno al decimo chilometro ho anche pensato di poter provare a vincere. Peccato, sarà per la prossima volta». Da quel punto, nonostante il vantaggio di Buccilli aumentasse lungo le rampe della Mareneve, è iniziata la gara a inseguimento di Trincheri . L’atleta ligure è transitato a Piano Provenzana (quota 1800) con un distacco di 2’30”. Terzo Nicola Giovanelli a 18’48” seguito da Vito Massimo Catania a 20’20”. Lungo la pista ricavata nella lava dell’eruzione del 2002 è venuta fuori tutta l’esperienza dell’atleta ligure che al trentottesimo chilometro ha raggiunto il battistrada, lo ha affiancato ed è andato a vincere a braccia alzate diventando il vero “Imperatore dell’Etna”. «Non sono al meglio – ha confessato Trincheri – a causa di una pubalgia che la settimana scorsa mi ha costretto al ritiro, ma non volevo mancare a una gara così affascinante che ormai mi è entrata nel cuore. Ci tenevo a vincere perché sono giunto in Sicilia con la mia famiglia e volevo fare bella figura davanti ai miei cari». «Onestamente più di così non potevo fare – spiega invece Buccilli –. Diranno che sono partito ancora troppo forte facendo lo stesso errore del 2013, ma questo è il mio ritmo. L’anno scorso non conoscevo bene il percorso e forse l’ho pagato un po’, questa volta è andata decisamente meglio. Per me arrivare secondo dietro un campione come Trincheri equivale ad aver vinto». Ottimo il risultato anche per Nicola Giovanelli, che ha la particolarità di essere uno dei ricercatori dell’Università di Udine, Dipartimento di Scienze Mediche e Biologiche, impegnati nello studio degli “Effetti della Supermaratona dell’Etna sui marcatori ematici della fatica muscolare e cardiaca. «Dopo la partecipazione del 2012, l’anno scorso ero venuto in Sicilia come semplice ricercatore. Quest’anno ho voluto riprovare e sono molto soddisfatto. Adesso posso dirlo: ci tenevo davvero ad arrivare sul podio anche perché mi sentivo bene grazie alle tante gare a cui ho preso parte in questo ultimo periodo».
L’edizione di quest’anno sarà anche ricordata per la decisione del Comitato Organizzatore di portare l’arrivo a quota 2820, presso l’Osservatorio vulcanologico Pizzi Deneri. La seppur debole attività del vulcano attivo più alto d’Europa, non ha infatti permesso l’ultimazione dei lavori di pulitura della strada che conduce a quota Tremila, rendendo – di fatto – impossibile all’organizzazione l’allestimento della zona di arrivo.
Dai 26° gradi della partenza sulla spiaggia di Marina di Cottone ai 2° dell’arrivo con uno sbalzo termico non indifferente: questa è stata l’ulteriore difficoltà che ha dovuto affrontare chi si è cimentato nell’ottava edizione della SuperMaratona dell’Etna. Lungo i circa 43 chilometri del percorso ci sono stati momenti che hanno messo davvero a dura prova gli atleti: tratti sotto la pioggia battente, in pratica da quota 1400 metri in poi, e addirittura la grandine che è caduta a più riprese soprattutto nella parte di sterrato. Tutto, però, si è risolto nel migliore dei modi grazie anche alla preziosa collaborazione dell’INGV che ha messo a disposizione l’Osservatorio vulcanologico Pizzi Deneri diventato fondamentale luogo asciutto dove poter condurre gli atleti giunti al traguardo.
Ennesima grande giornata di soddisfazione da parte dell’organizzazione come spiega l’ideatore Mariano Malfitana: “Siamo soddisfatti di essere riusciti a portare nuovamente a termine la nostra “fatica” anche in situazioni estreme come oggi e il tutto grazie all’aiuto di coloro che ci hanno supportato in questa avventura. È per noi un grande orgoglio; l’impegno che dobbiamo metterci è tanto visto che ci caliamo nelle difficoltà organizzative che si trovano con gli enti pubblici che spesso sono impegnati in cose più importanti rispetto allo sport, ma che speriamo possano ancora dare un valido supporto nella prosecuzione nella continua crescita di questa manifestazione unica al mondo. Voglio rigraziare davvero di cuore tutti i volontari che ci hanno dato una mano”.
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