Giarre, Contratto di quartiere: il dirigente Venerando Russo denuncia gravi illegalità e attacca la Leonardi -
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Giarre, Contratto di quartiere: il dirigente Venerando Russo denuncia gravi illegalità e attacca la Leonardi

Giarre, Contratto di quartiere: il dirigente Venerando Russo denuncia gravi illegalità e attacca la Leonardi

UFFICIO TECNICO ESTERNOSugli alloggi di via Carducci adesso è scoppiata la guerra. Tra carte bollate e scontri al vertice tra i due dirigenti delle aree tecniche del Comune di Giarre, Venerando Russo e Pina Leonardi. Sullo sfondo il silenzio assordante del sindaco Roberto Bonaccorsi. Un imbarazzante e demoralizzante silenzio istituzionale. Ad un anno dall’avvio dei cantieri in via Carducci e dopo le polemiche sollevate dai legali degli inquilini sulle dimensioni degli appartamenti e sulle vistose lacune progettuali al punto da avviare una zione legale contro il Comune, ora scoppia il caso Russo-Leonardi.

In una lettera al vetriolo trasmessa al sindaco Roberto Bonaccorsi, il dirigente della IV Area, arch.Venerando Russo, rimarca l’impossibilità di apporre alcun visto di carattere urbanistico al Piano particolareggiato esecutivo (area compresa tra via Carducci, via Alfieri e via Teatro) per la realizzazione di un fabbricato di edilizia residenziale pubblica.

Secondo il dirigente dell’Urbanistica “gli elaborati prodotti non sono conformi a quanto previsto dalla normativa in tema di redazione di piani particolareggiati. Inoltre non rispondono alla norma i calcoli per il dimensionamento e non si evince il numero di alloggi da realizzare”. Accuse gravissime e che certamente sono destinate a provocare un terremoto nell’Ufficio Tecnico del Comune. Uno scaricabarile in grande stile del quale sono vittime i 46 nuclei familiari di via Carducci che durante i cantieri del Contratto di quartiere sono stati tenuti debitamente lontani da progetti e documenti.

Russo non si pone limiti e attacca frontalmente la Leonardi. Nella nota rivela che precedentemente aveva apposto il proprio visto di conformità urbanistica sul progetto del Contratto di quartiere originario ma si giustifica affermando che “quel visto, in realtà, si riferiva alla variante al piano di recupero adottato e non ancora approvata, e relativo a 40 alloggi”. Ed ecco il cuore del problema: la gara d’appalto da 6 milioni di euro.  Con l’inserimento nella gara d’appalto della formula dell’offerta economicamente più vantaggiosa, l’impresa aggiudicataria, all’epoca, riuscì a sbaragliare tutti gli altri concorrenti, impegnandosi a realizzare 8 alloggi aggiuntivi, portando da 40 a 48 il numero degli appartamenti da costruire. Un particolare: il volume complessivo del fabbricato è rimasto invariato. Dunque otto alloggi aggiuntivi a scapito degli ignari inquilini che si sono visti ridurre le dimensioni dei propri alloggi, nella logica dell’offerta migliorativa che si è rivelata, invece, controproducente. Va ricordato, inoltre, che l’immobile, originariamente non doveva sorgere in via Carducci, al posto delle cadenti palazzine poi demolite, bensì in un terreno della vicina via Dante, lungo la quale insistono numerosi terreni ed eleganti villette.

arch.russoUna destinazione che provocò l’immediata reazione di un noto e facoltoso proprietario terriero giarrese che propose opposizione al Tar costringendo l’amministrazione comunale ad un cambio di rotta con l’allocazione del fabbricato in via Carducci. Resta da capire se, anche questa variante abbia comportato una rivoluzione nelle dimensioni degli alloggi realizzati. Nella nota che l’arch. Russo ha inviato al sindaco e per conoscenza anche all’assessorato regionale alle Infrastrutture, il dirigente dell’Urbanistica affonda i propri colpi sulla gara e sull’offerta migliorativa che ha comportato l’edificazione di ulteriori 8 alloggi.

“Questo ufficio – osserva Russo – non ha mai ricevuto progetto di tale variante edilizia, così come non è stato mai presentato progetto rielaborato in conseguenza delle offerte migliorative che ne hanno determinato l’affidamento dell’appalto all’impresa proponente”.

In merito alle superfici degli alloggi Russo mostra cautela scrivendo che “le misure rientrano pienamente all’interno dei minimi imposti dalla normativa e dal vigente Regolamento edilizio comunale”, tuttavia non entra nel merito sulla quantificazione e sulla superficie degli alloggi necessari per soddisfare le esigenze abitative delle famiglie. Nella missiva indirizzata al sindaco Russo, segnala, poi, che “già in data 18 marzo 2013, avendo riscontrato alcune anomalie nel bando per l’affidamento della direzione dei lavori e il coordinamento della sicurezza, aveva richiesto ai rappresentanti dell’Amministrazione, oltre che al Segretario generale, di sospendere il citato bando e riavviare la procedura, conformemente alle prescrizioni normative”.

 

PINA LEONARDIDunque un quadro torbido e che potrebbe determinare l’avvio di una nuova indagine. L’ennesima tegola giudiziaria sul Comune di Giarre, nell’era Bonaccorsi. Sulla clamorosa vicenda interviene uno dei legali degli inquilini di via Carducci, l’avv. Cristoforo Alessi: “Quanto scritto dal dirigente dell’area Urbanistica, Venerando Russo, nella missiva inviata al sindaco conferma le nostre perplessità sulla qualità del progetto e sulle condizioni di abitabilità degli alloggi, tanto da spingerci ad avviare in questi giorni  una azione legale contro il Comune di Giarre”. Ieri, intanto, ad Acireale, summit tecnico sul contratto di quartiere. Intanto, la dirigente Pina Leonardi, si prepara alla controffensiva, riservandosi dei colpi a sorpresa.

Mario Previtera 

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