Inghiottito dalla terra. Un mistero fitto e inquietante. Sono trascorsi due anni dal primo caso di “lupara bianca” a Giarre e nessuna novità è finora emersa. Di Giorgio Curatolo, il 36 enne giarrese misteriosamente scomparso il 27 giugno del 2012 non si sono avute più notizie. Un silenzio assordante che ha profondamente colpito la famiglia di Curatolo.
Le indagini dei carabinieri sin da subito hanno preso in seria considerazione l’ipotesi dell’omicidio, certamente maturato in ambiente criminale. L’uomo è stato vittima quasi certamente di un agguato e il suo corpo è stato fatto scomparire.
Quel mercoledì di due anni fa, Giorgio Curatolo, si era recato come spesso faceva in un bar di piazza Sacerdote Spina per consumare un caffè. Qualcuno degli avventori aveva notato il volto scuro e pensieroso del 36enne giarrese mentre parlava in maniera concitata al cellulare, quel telefono rimasto attivo fon alle 13 e che non è stato mai più trovato.
La sua auto, una LanciaY nera, è rimasta parcheggiata in via Bellini, di fronte al bar, con le chiavi attaccate nel quadro motore e un sacchetto pieno di cipolle riposto nel sedile posteriore. Giorgio Curatolo quel giorno, all’ora di pranzo, non ha fatto ritorno a casa; quella mattina, evidentemente, all’uscita dal bar ha incontrato qualcuno che conosceva bene e del quale si fidava al punto di salire a bordo di un’auto che lo ha portato dritto alla morte.
Come detto, a distanza di due anni dalla scomparsa del 36 enne giarrese, non si hanno più notizie. Un silenzio interrotto nel gennaio scorso, quando i carabinieri, indagando proprio sulla scomparsa di Curatolo, hanno arrestato due presunti referenti del clan Brunetto, Benedetto La Motta e Giovanni Calì, ricostruendo l’organigramma della compagine malavitosa.
Si è anche saputo della collaborazione di alcuni pentiti e che – secondo quanto si è appreso – avrebbero riferito importanti dettagli investigativi riguardanti la misteriosa sparizione di Curatolo, ma fino ad ora non è arrivata la svolta decisiva alle indagini.
La moglie di Curatolo, Marisa La Fornara rinnova l’appello perché almeno si ritrovi il corpo del marito. Un appello ribadito con forza anche in nome dei due figli.