Tenta il suicidio “dissanguato” dalle slot -
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Tenta il suicidio “dissanguato” dalle slot

Tenta il suicidio “dissanguato” dalle slot

A Francavilla di Sicilia un agricoltore, disperato per aver dilapidato tutto il suo patrimonio nei videogiochi, stava per togliersi la vita, ma è stato fortunatamente salvato dall’intervento di un vicino di casa. Anche nella cittadina dell’Alcantara la ludopatia è una grave emergenza sociale che, direttamente ed indirettamente, ha già mietuto tante vittime

Ha aperto la valvola di una bombola di gas e si è messo a letto, aspettando di poter così “soffocare” la propria esistenza.

E’ quanto ha fatto nei giorni scorsi a Francavilla di Sicilia, un agricoltore di mezza età, disperato per aver dilapidato tutto il proprio patrimonio nelle giocate alle slot machine.

Ma, fortunatamente, è intervenuto un “angelo custode”, ossia un vicino di casa che, allarmato dall’intensa puzza di gas propagatasi nel quartiere, si è prodigato per entrare nell’abitazione dell’aspirante suicida e metterlo in salvo; le cure del personale di turno della locale Guardia Medica hanno fatto il resto.

Anche nell’apparentemente “tranquilla” cittadina dell’Alcantara, dunque, la ludopatia (ossia la dipendenza dal gioco) è un fenomeno che sta assumendo proporzioni allarmanti.

Recandosi nei bar e nelle sale-giochi del paese già a metà mattinata, ci si imbatte in gente di qualsivoglia età con in mano “bigliettoni” da cinquanta e cento euro destinati ad essere inghiottiti da quelle “maledette macchinette”; tutto questo in un periodo in cui cinquanta euro è mediamente il massimo che può introitare in una giornata chi ha la “fortuna” di poter lavorare.

Tanti disoccupati francavillesi, dunque, dilapidano i propri risparmi e quelli dei familiari pur di alimentare tale insano vizio, fino a ridursi letteralmente sul lastrico ed accarezzare, come nel recentissimo caso, propositi suicidi.

E proprio a Francavilla di Sicilia si sa bene che la ludopoatia è una malattia “contagiosa”, nel senso che a subire i suoi effetti nefasti sono anche coloro i quali, senza essere per nulla “viziosi”, entrano in contatto con chi è affetto da tale patologia.

Un paio d’anni addietro, ad esempio, un affermato commercialista francavillese con la mania del “gratta e vinci” ha messo in ginocchio numerosi commercianti ed imprenditori locali in quanto le somme che gli venivano da costoro consegnate per effettuare i versamenti dei vari tributi, se le andava puntualmente ed interamente a giocare. Gli sventurati clienti, pertanto, sono risultati, loro malgrado, debitori nei confronti dell’Erario (alcuni anche per centinaia di migliaia di euro), mentre il commercialista, sommerso dalle denunce, si è visto costretto a chiudere bottega, “scappare via” da Francavilla e vivere di elemosina, sino a concludere miseramente la propria “brillante” carriera come ospite di una struttura di accoglienza per persone indigenti (la cui retta, a quanto sembra, gli viene pagata dal Comune di Francavilla…).

Sarebbe, quindi, da prendere in seria considerazione la proposta avanzata qualche anno fa dall’avvocato Franco Camardi (ex presidente dell’associazione ambientalista “Italia Nostra”) all’Amministrazione Comunale francavillese affinché quest’ultima promuova azioni di contrasto al grave fenomeno del gioco d’azzardo di massa (ad esempio non rilasciando più licenze per l’apertura di sale-slot e centri-scommesse).

Rodolfo Amodeo

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