La famiglia ha celebrato l’anniversario della scomparsa del dott. Nino Cannavò
L’acese dottore Nino Cannavò non è più tra noi da ben due anni, essendo deceduto il 4 giugno del 2012. La sua nobile figura di uomo e di professionista in occasione del secondo anniversario della sua dipartita terrena è stata ricordata dalla famiglia, dagli amici e da varie associazioni.
Il dottore Cannavò nato ad Acireale l’8 gennaio 1926, laureato in Medicina e chirurgia, specialista in Chirurgia generale e in Chirurgia dell’infanzia, ha svolto la professione di medico chirurgo per oltre quarant’anni presso l’ospedale acese “Santa Marta e Santa Venera“, di cui venti passati come primario. Quarant’anni passati nella stessa Azienda e ventimila operazioni chirurgiche rappresentano di certo un “primato“ non facilmente raggiungibile da altri. Intellettuale attivo e silenzioso, è stato socio corrispondente dell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, socio dell’Associazione Medici Scrittori Italiani (A.M.S.I.), con all’attivo tante pubblicazioni dove si è espresso con un linguaggio stringato e conciso, così com’era il suo atto operatorio.
È del 1993 il volume “Da chierichetto a chirurgo“, “Arabi e Islamici nella Storia della Medicina“ (1996), “In punta di penna“ (1999) dove ricorda anche Enzo Biagi, maestro di giornalismo, “Caravanserraglio“ (2000), “La causa di morte di Vincenzo Bellini“ (2002), “Il cannone del Tocco“ (2006), episodio di guerra avvenuto ad Acireale nel 1943.
Al Congresso nazionale dell’A.M.S.I. tenutesi ad Acireale nel marzo del 2007 il dottore Cannavò vi ha partecipato con “Il viaggio a San Vito“, scritto sulle usanze popolari degli anni ‘40 per ottenere oracoli.
Camillo De Martino