In seguito al processo per direttissima celebrato al Tribunale di Catania è stato rimesso in libertà il 24enne giarrese Ivan Sapienza (l’arresto è stato convalidato e l’udienza si terrà il 22 settembre prossimo) il giovane protagonista lo scorso sabato di una presunta aggressione nei confronti di due agenti di polizia municipale in piazza Duomo.
In quella occasione il 24enne che si era rifiutato di esibire i propri documenti dopo una presunta colluttazione con un agente si era poi allontanato a piedi e dopo un breve inseguimento arrestato.
Sulla dinamica dei fatti accaduti lo scorso sabato i genitori del giovane giarrese raccontano la loro versione dei fatti, smentendo quanto contestato ad Ivan Sapienza.
“Nostro figlio non ha aggredito nessuno e ingiustamente è stato arrestato senza aver commesso alcun reato.
Sabato scorso, Ivan, si era recato in centro con la famiglia e, dopo avere incontrato per strada un amico in moto si era fatto accompagnare per evitare un breve tragitto a piedi. In questo frangente, nei pressi del crocevia di piazza Duomo, è stato notato da un vigile che gli ha chiesto il motivo per il quale non indossava il casco protettivo.
Nessuna spiegazione, da parte di nostro figlio, è servita a chiarire i fatti e, nel giro di poco, la discussione si è’ animata. Ivan non aveva documenti con se e probabilmente il modo con il quale è stato ripreso dal vigile ha provocato in lui una reazione verbale spropositata ma certamente non ha alzato le mani. Poi, per evitare che la discussione degenerasse, egli ha preferito andare via ma è stato inseguito a piedi per un breve tratto di strada quasi fosse un ladro, fin quando non è stato raggiunto e bloccato e poi consegnato ai Cc.
L’arresto – sottolineano i genitori di Ivan Sapienza – è stato determinato dal fatto che i vigili si sono fatti refertare in ospedale senza motivo, aggravando di fatto la posizione di nostro figlio, colpevole non comprendiamo di cosa.
Ribadiamo con forza che Ivan, forse, è stato poco garbato nelle espressioni e questo è sbagliato; tuttavia in parte lo giustifichiamo per il fatto che sta attraversando un momento non felice della sua vita, ma questo non significa che abbia aggredito alcuno al punto da richiedere l’intervento dei sanitari dell’ospedale”.