Purtroppo questa grave crisi che sta colpendo l’Italia ha messo in ginocchio anche le famiglie dei nostri concittadini che già versavano in gravi difficoltà. Fortunatamente, ci sono associazioni cittadine (“Città Viva-Protagonisti del bene comune”, “Scienza e vita”, “Centro aiuto alla vita”, “Oasi famiglia”, “Papa Giovanni XXIII”, “Insieme persone-Onlus”, “Centro culturale di Giarre”), che hanno a cuore i loro bisogni. Infatti, i rappresentanti di queste associazioni hanno provveduto ad inviare una richiesta al sindaco Roberto Bonaccorsi, all’assessore ai Servizi sociali, Giovanni Finocchiaro, ed anche al Presidente del Consiglio comunale Francesco Longo. Nonostante questo, però è necessario che anche il Comune si occupi di loro, anche perché non sono in grado di poter pagare la Tasi, la nuova tassa sulle abitazioni imposta dal Comune.
La Tasi, adesso, non tutela più le famiglie numerose, a basso reddito e con familiari a carico che abbiano gravi disabilità. In molte città sono riusciti a prendersi cura e a dare un aiuto tangibile e concreto a queste famiglie. Allora, se città come Venezia, Bergamo, Torino, Ferrara, Vicenza e molte altre lo hanno fatto, perché non prenderle come esempio e delibare sulla Tasi, introducendo detrazioni a favore delle famiglie che abbiano un basso reddito e con numerosi figli a carico?
Inoltre, si potrebbero creare dei piani di sostegno a lungo termine, anche perché la famiglia è la cellula della società, quindi, bisogna fare in modo di supportarla per non farla disgregare e fare in modo che i giovani non si alienino e non vengano emarginati. Proprio per questo si potrebbero fare delle convenzioni con supermercati e negozi di largo consumo, per praticare sconti aggiuntivi ai nuclei più in difficoltà, accordi con società sportive, palestre, scuole di danza, per permettere l’esercizio di attività fisiche e l’inserimento sociale ai bambini appartenenti a famiglie disagiate, con erogazioni aggiuntive ed una tantum di buoni spesa per le Famiglie assistite dai Servizi Sociali comunali.
Nonostante il Comune abbia gravi difficoltà economiche, si potrebbe comunque fare in modo di mostrare alle famiglie piccoli segnali di attenzione economico-sociale, garantendo, comunque, forme pur contenute di redistribuzione degli oneri fiscali comunali.
Alessia A. Garraffo