Giardini Naxos, per un turismo che richiami

Raccontare Giardini Naxos; puntare sulla sua storia millenaria per suscitare curiosità ed interresse, verso quella terra che il grande Omero chiamò “Isola del Sole” e puntare sulla prima colonia greca, fondata nel 735 a.C., individuata con il nome di “baia degli Dei”, dove si davano convegno le sirene ammaliatrici, che tentarono Odisseo, nel suo lungo, pericoloso e tormentato ritorno verso l’isola di Itaca, dove ad aspettarlo c’era, trepidante e fedele, la sposa Penelope. Sfruttare e valorizzare il territorio, questo è il compito a cui sono chiamati gli operatori turistici e l’Amministrazione comunale, per la Patria di Tisandros, vincitore assoluto di quattro competizioni olimpiche.

A Giardini Naxos, nel campo della valorizzazione paesaggistica ed ambientale, ai fini promozionali turistici, si è fatto poco e molto resta da fare, perché l’offerta possa sempre essere adeguata alle esigenze che la globalizzazione presenta. In un mondo che diventa sempre più piccolo perché mass media e aerei ne annullano le distanze, avvicinando i popoli, e dove la competitività regna sovrana, per vincere la spietata concorrenza e favorire il turismo, occorrono preparazione, infrastrutture, personale di primissimo ordine e conoscenza.

Conoscenza per farsi conoscere; coinvolgimento e protagonismo sono le premesse per esportare immagini e far conoscere la città di Giardini Naxos, dove ogni luogo è museo, ogni fatto è leggenda e ogni pietra è storia. I potenziali turisti debbono essere informati del patrimonio culturale, storico, paesaggistico, ambientale ed enogastronomico della zona. Ricordare che la bontà del vino prodotto dalle colline di contrada Mastrissa fu cantata da Plinio, il quale scrive che quel vino chiamato “Tauromenitanium” allietò le mense dei romani e, prima ancora, quelle dei greci. Si legge che Cicerone gradisse ricevere il vino di contrada Mastrissa,la cui gradazione alcolica, quasi di diciotto gradi, era capace di fare addormentare i suoi ospiti, quando diventavano troppo ciarlieri.

È necessario potenziare il turismo geriatrico, quello scolastico e quello croceristico, riuscendo a coprire i tempi morti del periodo invernale. Coniugando cultura, ambiente, savoir-faire, adeguate attrezzature e capillari informazioni, masse sempre crescenti di turisti affluiranno. Il mondo ha sete di cultura e di tradizioni. La nostra storia millenaria è il miglior biglietto di presentazione. Facciamola conoscere e il turismo culturale esploderà.

Ai prossimi amministratori il compito di far conoscere Giardini, illustrandone non solo il mare che può trovarsi dappertutto, ma magnificandone il territorio e l’ambiente, ricchi di storia e di tradizione, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Far conoscere che prima fu Naxos, ora e Giardini, così chiamata per il profumo dei suoi aranceti e di suoi limoneti.

Francesco Bottari