Popolo strano quello italiano, ancor più il siciliano. Nelle occasioni che contano, davanti alle difficoltà, sempre pronti a dividersi piuttosto che a coalizzarsi. Solo sull’argomento “calcio” ci si trova in larga parte d’accordo, si parla di fede, impegno, attaccamento alla maglia, difesa strenua dei colori sociali qualsiasi sia la categoria calcistica della squadra del cuore di appartenenza. Quando invece, ora come nel passato, qualcuno, a qualsiasi titolo, che sia amministratore, associazione, azzeccagarbugli o altro, si impegna per un fine comune (quanto è inflazionata questa espressione…) ecco che piuttosto che creare un fronte comune, disfattismo, invidie, eventi pregressi subiti, entrano in gioco e frammentano quello che di buono il territorio potrebbe esprimere se compatto. Questa premessa è d’obbligo perché ad un giorno dal volantinaggio informativo che si terrà domani al casello autostradale di Giarre a difesa del nostro depauperato Ospedale (dalle 8 del mattino), oggi come ieri, tante le voci di disaccordo e di critica, quasi di disfattismo… Capiamo perfettamente l’umore di chi negli anni passati ha sposato questa battaglia ed è probabilmente rimasto solo, vittima, a sua volta di questi stessi ragionamenti perversi, ma non è ricambiando con la stessa moneta che si caverà un ragno dal buco. Non è evocando ad esempio il passato che si difende il futuro ma sfruttandolo come monito per non commettere errori già commessi. Noi, come giornale, da oltre 10 anni seguiamo le alterne vicende di questo nosocomio e di chi ha tentato, caparbiamente, di difenderlo e non intendiamo nemmeno adesso mollare di un centimetro sull’argomento e continueremo a farlo collaborando chiunque sposi la causa del nostro Ospedale. Ricordiamo perfettamente le minacce di querela di qualche importante dirigente Asp che ci rimproverava di lesa maestà cui noi rispondevamo con un sorriso consapevoli delle barzellette che ci venivano propinate come notizie o dati certi. Oggi per l’ennesima volta, forse l’ultima, ci troviamo davanti ad una fase delicatissima e non vorremmo, come giornale, avere, alla fine di tutto, un enorme rammarico: quello di dover registrare, come in passato, l’assenza di determinazione, di un fronte compatto che possa intimorire sia la politica ma soprattutto la direzione dell’Asp 3 di Catania. Quindi, riflettiamo, e se, in questo mese o poco più, non riusciremmo a cavare un ragno dal buco, saremo consapevoli almeno di aver lottato come meglio non si sarebbe potuto. E a chi continuerà, disfattista, ipocrita, invidioso a remare contro ricordiamo che chiudendo la propria porta di casa “dorata” non è che ha lasciato tutti i problemi fuori. Dopo, lamentarsi, sbraitare, come quei cani che abbaiano alla luna, non serve a nulla. Noi ci auguriamo invece di incontrarvi tutti accomunati da un unico, solo e purtroppo atavico obiettivo, la difesa del nostro diritto alla salute e del nostro Ospedale. Il resto, a confronto, non conta. A domani.
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