Terzo turno della Coppa Nazionale vede uscire il Palermo all’esordio contro il Modena (0-3) e il Catania (2-0) battuto dal Cagliari di Zeman
Altro che derby! Il terzo turno di Coppa Italia si conclude con una disfatta per le due siciliane in corsa. Il Palermo ed il Catania cadono rispettivamente con il Modena ed il Cagliari.
Disfatta rosanero alla “Favorita”: i canarini di Novellino la spuntano per ben tre reti a zero, evidenziando parecchi problemi per il Palermo. In particolare è pesata l’assenza di una vera punta, con Hernandez indisponibile e con Dybala e Vazquez poco incisivi, nonostante qualche tentativo e un assetto difensivo da rivedere assolutamente con Munoz, Milanovic e Feddal (e non è un mistero che la società di Zamparini cerchi da tempo un centrale difensivo di esperienza, con l’ultimo nome in lista che è quello di Portanova, ex Genoa) e i nuovi acquisti che non sembrano aver fatto fare il salto di qualità. Troppo facile per Ferrari (sesto pt), Beltrame (quarantaduesimo pt) e Schiavone (ottantottesimo st) rifilare una pensatissima sconfitta che mette in allarme tutto l’ambiente in vista del campionato. Per Iachini tanto da lavorare, per cercare e trovare la reazione giusta per partire bene al ritorno in massima serie. Ma è vero anche, e stasera si è visto chiaramente, che con la sola grinta non si può fare molto, occorrono anche i giocatori.
Sconfitta anche per il Catania, che in trasferta viene battuto per due reti a zero da un Cagliari cinico e pimpante che la spunta con le reti di Sau e Farias . Rossazzurri generosi, che pagano gli errori dei veterani Capuano e Almiron (tra l’altro sostituiti anzitempo da mister Pellegrino). Grande sofferenza sulle verticalizzazioni veloci di un Cagliari sempre più “zemaniano”. La rapidità offensiva di Sau, Farias e Cossu mettono in affanno una difesa incerottata, lenta e senza amalgama (assenti Gyomber, Rolin e con Spolli in panchina, Sauro alla prima ufficiale dopo pochi giorni con la nuova squadra). Almiron accusa i soliti problemi fisici e viene sostituito al trentaseiesimo del primo tempo. Centrocampo insufficiente, Chrapek anonimo in questa partita, Martinho sottotono (meglio in posizione offensiva) e attacco che ci ha provato, con un buon Rosina e un Calaiò voglioso di mettersi in luce, nonostante sia ancora a mezzo servizio. Castro ha alternato cose buone a cose meno buone: qualche tentativo degno di nota e palloni sprecati malamente. La sensazione è che, ad una settimana dall’avvio del campionato per Pellegrino ci sia ancora da lavorare. L’attenuante è da ricercare nelle assenze, tante, anzi troppe. Una sconfitta al Sant’Elia, per il primo, vero impegno di un certo spessore della stagione, ci può stare, ma la stagione incombe e forse un intervento sul mercato è ancora necessario. Da valutare le condizioni di Almiron e dei difensori.