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Randazzo, furto a sfondo satanico?

Randazzo, furto a sfondo satanico?

Madonnina Randazzo 4Rimane ancora avvolto nel mistero il furto di alcuni oggetti sacri, senza alcun valore materiale, che ignoti hanno portato via di nascosto da un piccolo simulacro della Madonna di Fatima collocata all’interno di una nicchia nel parco “Sciarone”, un’area verde suburbana nella periferia sudovest di Randazzo curata dall’Azienda forestale che ha in carico l’intera area boschiva. Durante il tardo pomeriggio del 28 agosto scorso, i ladri servendosi di un sasso hanno frantumato il vetro di protezione della nicchia trafugando una corona dorata e il crocifisso di un rosario, piuttosto che i pochi preziosi in argento che adornavano la statuetta. Ad accorgersi del gesto vandalico e a segnalare il misfatto è stato un ignaro visitatore dei luoghi. Il misterioso furto è oggetto d’indagine dei carabinieri della stazione di Randazzo che stanno investigando per smascherare gli autori. Tuttavia per il parroco del Sacro Cuore, don Santo Leonardi, sotto la cui giurisdizione ricade il territorio del parco “Sciarone”, non c’è dubbio: “Si tratta di un atto sacrilego e di un oltraggio alla devozione mariana dei fedeli randazzesi”.
Ritengo che l’episodio dello “Sciarone” sia un campanello d’allarme – scrive don Santo nella sua riflessione settimanale che accompagna gli appuntamenti della comunità parrocchiale – pensiamo, con seria preoccupazione, a quanto invece potrebbe ruotare dietro un apparente furto: un’avversione alla fede cristiana, una squallida manifestazione di quanto il “Nemico Infernale” nutre nei confronti dei figli di Maria, odio, rancore, cattiveria. Purtroppo la questione è ignorata da tanti e sottovalutata da taluni, ma è necessario che l’opinione pubblica sappia che anche a Randazzo operano delle sette sataniche formate da persone giovani e meno giovani alleate del demonio che offrono il culto a Satana e che, come Lui, desiderano allontanare tanti figli dalla Chiesa e vedere distrutta l’opera di Dio. Nel corso degli anni, e soprattutto recentemente, – continua don Santo – segni e accadimenti particolari ci stanno facendo capire, chiaramente, che siamo sotto attacco del maligno: l’intensificarsi delle discordie, la calunnia imperante, le divisioni nelle famiglie e nella Chiesa, il diffondersi di simboli satanici di cui sono imbrattati i muri delle nostre chiese e della nostra città. Raccomandiamoci alla potente intercessione della Vergine a colei che è stato dato il potere di schiacciare la testa del demonio – conclude il parroco – intensifichiamo la nostra preghiera affinché per intercessione della Vergine Santa vengano respinte le lusinghe di Satana, certi della sua promessa fatta nel corso delle apparizioni di Fatima del 1917 “In fine il mio Cuore Immacolato trionferà”.
Anche mons. Raspanti, vescovo di Acireale, informato dell’accaduto, assicura comunione di preghiera con l’intera comunità cittadina.
Nel frattempo per precauzione la Madonnina è stata portata nella chiesa parrocchiale e il vetro frantumato sostituito. Lunedì 8 settembre, natività della Madonna, nella chiesa del Sacro Cuore alle ore 17.30 si reciterà il rosario e alle 18 sarà celebrata una santa messa in riparazione dell’atto sacrilego presieduta da mons. Guglielmo Giombanco, vicario generale della diocesi di Acireale. Contestualmente si svolgerà il rito di benedizione della nuova corona con la relativa incoronazione della statua. A seguire è prevista una processione con il simulacro della Madonna lungo le vie: S. T. Saitta, Dei Gulloto, Soldato Emanuele e Parco Sciarone. A conclusione della processione vi sarà la reposizione nella nicchia dell’immagine della Vergine Maria con la recita della preghiera di affidamento e benedizione.

Gaetano Scarpignato

La storia della statua della Madonna dello Sciarone

La piccola statua di legno raffigurante la Madonna di Fatima nell’apparizione del 13 giugno 1917 proviene dalla Germania. Acquistata da un privato nel 1987 presso la ditta “Antonio Alves” di Braga (Portogallo), era esposta alla venerazione dei fedeli ogni primo sabato del mese nella chiesa cattolica di Kempten/Allgaeu nel sud della Baviera.
Il sogno di un emigrato, un operaio metalmeccanico originario di Foiano Val Fortore (Bn), che non aveva mai partecipato al culto della Madonna e che frequentava poco le celebrazioni in chiesa, cambiò la storia del simulacro. Nel maggio del 1989, per due volte, egli sognò di tornare a casa dopo una giornata di lavoro e di trovarvi la Vergine Maria ad aspettarlo nelle sembianze esatte della statua venerata ogni primo sabato del mese nella chiesa di Kempten/Allgaeu. Nella suggestione del sogno gli sembrò di sentire anche una voce che sussurrava: “Non voglio più essere portata in giro, ma voglio essere posta qui stabilmente”. Ma qui, dove? Dei ripetuti sogni, l’operaio riferì che le parole sembravano provenire da una zona montana ricca di rocce e di alberi, un paesaggio assimilabile a quello etneo, sebbene l’uomo non fosse mai stato in Sicilia. Sempre nel sogno, accanto alla Vergine, apparve un ovale da cui s’intravedeva, chiaramente, una persona di sua conoscenza, un randazzese che avrebbe dovuto realizzare il sogno.
Dopo aver rimandato per mesi di rivelare i suoi sogni, un giorno l’operaio decise di raccontare la sua esperienza alla persona apparsa nell’ovale. Convinto che fosse un desiderio della Vergine, il devoto randazzese promise con un voto solenne che se ne avesse compreso il significato l’avrebbe realizzato.
Dieci anni dopo l’episodio del racconto del sogno, nell’estate 1999, mentre egli passeggiava nel Parco Polifunzionale “Sciarone”, appena inaugurato, gli sembrò di intravedere in esso il luogo indicatogli dall’operaio. Cosicché scrisse all’allora sindaco di Randazzo, Ernesto del Campo, che accettò la proposta di far costruire una cappella per collocarvi stabilmente il simulacro della Madonna. Per interessamento dello stesso sindaco e dei funzionari e degli operai della forestale con il sostegno del clero locale, fu scolpita la nicchia e realizzata materialmente la sistemazione dei luoghi. La cappella fu inaugurata e benedetta il 14 agosto 2000 dal Vescovo di Acireale mons. Salvatore Gristina.

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